L’aumento dei costi dei voli ha un impatto significativo sui passeggeri. Oggi l’Associazione Italiana Gestori Aeroporti solleva un ulteriore tema
I passeggeri aerei stanno affrontando da tempo l’ostacolo rappresentato dall’aumento dei costi dei voli. Questa tendenza preoccupante sta mettendo a dura prova i portafogli dei viaggiatori e sollevando domande sulle cause dietro questa rapida escalation dei prezzi. Ora arriva la richiesta ufficiale alle Istituzioni per frenare i rincari.
Negli ultimi tempi, i passeggeri hanno notato un costante aumento dei prezzi dei biglietti aerei, sia per i voli nazionali che internazionali. Questo aumento è stato particolarmente evidente durante periodi di alta domanda, come le festività o le vacanze, ma si sta estendendo anche ad altri periodi dell’anno.
L’aumento dei costi dei voli ha un impatto significativo sui passeggeri, rendendo più difficile per molti affrontare i costi dei viaggi aerei. Questo può limitare le opportunità di viaggio, soprattutto per coloro che dipendono dai voli per motivi lavorativi, familiari o turistici.
Le cause di questi rincari possono essere molteplici e complesse. Tra i fattori che contribuiscono a questo aumento dei costi ci sono l’aumento dei prezzi del carburante, le tasse aeroportuali, i costi operativi delle compagnie aeree. Proprio su questo tema arriva la denuncia di Assoaeroporti.
L’Associazione Italiana Gestori Aeroporti (Assaeroporti) ha sollevato un’importante questione che riguarda i costi dei voli partendo dagli aeroporti italiani. In una lettera indirizzata al Parlamento e al Governo, Assaeroporti ha chiesto una riduzione dell’addizionale comunale, un’imposta sui diritti di imbarco che incide direttamente sul costo del biglietto aereo e che varia da città a città. Secondo quanto riportato da Assaeroporti, attualmente i passeggeri che partono dagli aeroporti italiani devono affrontare una tassa che oscilla tra i 6,5 e i 9 euro, a seconda del comune di partenza. Questa tassa, oltre a influenzare il costo dei voli, sembra non essere coerente con gli scopi previsti dalla legge originaria.
Assaeroporti ha evidenziato che nel tempo alcuni provvedimenti poco chiari hanno fatto lievitare l’importo dell’addizionale comunale, causando danni ai territori e alla collettività. Un esempio è rappresentato dai 3,5 euro versati all’INPS, che non sembrano essere direttamente correlati agli scopi previsti. L’obiettivo principale di Assaeroporti è quello di ridurre l’addizionale comunale a 2,5 euro in un periodo di cinque anni. Di questi, 1,5 euro sarebbero destinati al Fondo del Trasporto Aereo, che ha avuto un ruolo fondamentale durante la crisi pandemica, mentre 1 euro sarebbe devoluto ai Comuni aeroportuali.
Secondo l’associazione, questa misura sarebbe in grado di incentivare la connettività aerea e aumentare la competitività del sistema aeroportuale a livello nazionale. Inoltre, garantirebbe la stabilità necessaria al comparto mantenendo le quote riservate al Fondo del Trasporto Aereo e ai Comuni aeroportuali. L’implementazione di questa proposta non solo garantirebbe una maggiore equità nei costi dei voli, ma fornirebbe anche risorse adeguate alle amministrazioni locali attraverso un gettito specifico dedicato al settore. In questo modo, si tutelerebbero i lavoratori del settore e si sosterrebbe l’importante ruolo dei trasporti aerei nell’economia nazionale.
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