Non è né un supermarket scarsamente sorvegliato, né un punto di raccolta del banco alimentare. Ecco coma la tecnologia sta cambiando il modo di fare la spesa
Più la crisi morde le caviglie dei consumatori, più (come sembrerebbe ovvio) si sente continuamente parlare di risparmio. Attenzione, non si sta parlando della parola chiave di una misteriosa vocina proveniente dalle sirene degli istituti di credito; in realtà, rappresenta l'”apriti-sesamo” della realtà quotidiana vissuta per buona parte all’interno di un supermercato.
Non bisogna gridare immediatamente all’alienazione dello stile di vita: oramai le dinamiche che stanno alterando gli stati di coscienza passano per dinamiche decisamente meno grossolane e primarie come quella di rifornire la credenza e il frigorifero, a ritmo quasi giornaliero, all’interno di questi “hangar” della grande distribuzione. Di certo, come è noto, sono spazi dove la manipolazione dei comportamenti ai fini dell’acquisto ha trovato un ottimo terreno di sperimentazione.
Sembra di uscire senza pagare: la rivoluzione nei supermercati
È una verità alla portata di tutti quella per la quale se c’è un modo di approcciarsi scientemente con le decine di scaffali che si parano davanti ai propri occhi, si tratta innanzitutto di non andare a fare la spesa conseguentemente al brontolio dello stomaco: ebbene, è scientifico, con una fame da lupi in corso, si acquista decisamente di più; meglio, dunque, andarci a stomaco pieno.
I consumatori come cavie? Certamente. Esiste un glossario (tutto in inglese) sulle tecniche di rilevazione dei comportamenti e poi della loro manipolazione, il quale viene messo in atto tutti i giorni, nei supermercati di tutto il mondo. Un’induzione a comprare più del necessario nella più sistematica legalità. Dalla frutta e verdura vicino all’entrata per dare un senso di “biologico” e di natura; dal pane e altri prodotti di prima necessità in fondo ai locali in modo che il consumatore, attraversando le forche caudine degli scaffali del superfluo, sia stimolato a riempire il carrello.
Un supermercato senza commessi e casse: l’intelligenza artificiale accompagna la spesa
Ebbene, in modo del tutto inconsapevole, spesso i bambini, con le loro lamentele stressa-genitori, sono il miglior alleato del mercato, quando sono attratti da una confezione dai colori sgargianti, dal regalino all’interno della stessa. Ma anche musica rilassante o ritmica (a seconda del traffico orario degli utenti), odori per la sala (quello sempre buono del pane, soprattutto), sconti e posizionamenti di prodotti strategici, fanno il resto; senza alcun rischioso impegno sotto il profilo economico da parte del supermercato (tutto a carico del portafoglio del cliente).
La sorpresa destabilizzante è dunque quella di scoprire che esiste un supermercato dove prendere il prodotto dallo scaffale e metterselo in tasca. No, non si sta commettendo un furto; è solo l’ultima frontiera della tecnologia. Se la recente introduzione degli apparecchi di Eye-tracking sta permettendo di rilevare (in senso neurologico) i comportamenti dei clienti, seguendo lo sguardo dei loro occhi e dove si posa (al fine di affinare le suddette tecniche), ora, in un supermercato aperto H24 di Parma, questa tecnologia sta rivoluzionando il modo di fare la spesa. Si chiama Gobag24.
Non c’è personale. Si entra, si prende il prodotto e rapidamente, senza casse all’uscita, ci si ritrova fuori dal supermercato. Ecco il trucco: all’entrata si scansiona il QR code con l’app Gobag24, dopodiché si è liberi di girare i sofisticati e sensibili macchinari posti sul soffitto dell’intera sala registrano qualsiasi movimento del cliente, dal percorso al prodotto prelevato dagli scaffali (grazie a bilance sensibili integrate nei ripiani); una volta usciti, dall’app, arriverà in pochi secondi lo scontrino telematico. Niente commessi, né casse; tutto è interamente gestito dall’intelligenza artificiale, compresi i prodotti esposti tipici di un qualsiasi supermercato.
