Dal 30 giugno saranno operativi in Italia il Wallet: di cosa si stratta e perché lo Stato preme tanto per questa novità?
In Italia l’identità digitale è ancora un problema. Per ora, gli italiani si affidano ancora con scarso successo a tre strumenti, che a volte si sovrappongono o si confondono. Lo strumento più usato è lo SPID, il sistema pubblico di identità digitale. Poi ci sono anche la CIE (carta d’identità elettronica) e la TS-CNS (tessera sanitara – carta nazionale dei servizi). Prestò però arriverà un altro strumento, denominato Wallet.
A premere affinché l’Italia introduca questo nuovo sistema è l’UE. Nel vecchio continente, infatti, c’è ancora molta frammentarietà rispetto all’utilizzo delle identità digitali e non esiste ancora un portafoglio unico, in cui ogni cittadino possa riunire tutti i documenti principali.
L’obiettivo, per questo, è quello di razionalizzare le identità digitali dando vita a un solo strumento. Sembra facile, ma non lo è. Il sistema che appare più funzionale è appunto quello del Wallet, un portafoglio digitale in cui riunire SPID, carta d’identità, tessera sanitaria e altro.
E anche l’Italia, dunque, si appresta a lanciare il suo Wallet. Il nuovo strumento è in arrivo. La versione di prova è attesa per l’estate 2024, poi si comincerà a fare sul serio. All’inizio dovrebbe contenere solo la tessera sanitaria e la carta delle disabilità. Poi potrà fungere anche da portafoglio per la patente, carte specifiche e documenti di aziende private.
Rispetto a SPID e CIE cambia quindi la funzionalità: il Wallet dovrebbe essere in grado di aprire ogni porta e dialogare con ogni tipo di istituzione. Per gli italiani sarà una svolta. Dopo molte difficoltà lo SPID ha superato le 36 milioni di attivazioni. La CIE è a quasi 40 milioni.
L’IT Wallet punta invece a fornire un’identità digitale ad almeno 42 milioni di italiani già entro il 2025. La nuova soluzione digitale che permetterà di conservare i propri documenti digitali dovrebbe poi permettere anche di utilizzarli in modo semplice e sicuro. I documenti saranno protetti da codice o impronta digitale e potranno essere bloccati in caso di furto o smarrimento del telefono.
Il nuovo strumento sarà disponibile presto all’interno dell’app IO, la piattaforma che consente di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati. Il fine è appunto quello di facilitare il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione, velocizzando e semplificando l’accesso ai servizi digitali.
Per lo Stato il vantaggio è di agevole il processo di digitalizzazione e modernizzazione della macchina-stato. In futuro il nuovo strumento sarà integrato con i sistemi di identità digitale europei, consentendo ai cittadini di usufruire dei servizi online anche negli altri Paesi dell’Unione Europea.
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