Molti sono coloro che aspettano da tredicesima per fare i regali di Natale. Sembra però che quest’anno le cose non siano come previsto.
Coloro che aspettano di ricevere la tredicesima, si sono trovati di fronte ad una notizia per nulla positiva. Sembra infatti che il governo di Giorgia Meloni, da una parte abbia confermato che nel 2024 vi sarà il taglio del cuneo fiscale anche se dall’altro tutto ciò è stato escluso per le tredicesime.
Una decisione che porta non poche conseguenze alle buste paghe dei dipendenti. Ma vediamo insieme cosa accadrà quindi alle tredicesima del 2023 e a coloro che stavano aspettando questi soldi proprio per iniziare a fare i primi regali di Natale.
Cosa accadrà alla prossima tredicesima dei dipendenti
Insomma, dopo che è stato confermato il taglio del cuneo fiscale nel 2024, le buste paga di 13,8 milioni di dipendenti pubblici e privati il prossimo anno vedranno un aumento di circa €100 in più al mese, un incremento che però non verrà applicato alla tredicesima.
Tutto ciò accade perché, in base all’ultima bozza della legge di bilancio che deve ancora essere approvata del tutto, l’esonero di 6 o 7 punti basandosi sul reddito si riconosce senza nessun effetto sulla tredicesima.
All’interno del testo della nuova versione della manovra è possibile infatti leggere: “Un esonero viene riconosciuto senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima”.
Pare inoltre che il taglio del Cuneo subisca un aumento di un altro punto percentuale nel momento in cui la retribuzione per 13 mensilità non va da oltre i 1.923 euro.
Quindi, per questo 2023 nella tredicesima ci sarà una decontribuzione di due o tre punti piuttosto che di 6 o 7, basandosi sempre sul reddito.
Durante la festa dei lavoratori, era stato approvato il Decreto Lavoro in cui si stabiliva un taglio al 7% per coloro che hanno redditi che non superano i 25.000€ e al 6% per coloro che hanno un reddito tra i 25.000 e 35 mila euro, un qualcosa che ha avuto luogo dal primo giorno del mese di luglio fino al 31 dicembre dell’anno in corso
Da tale misura però si va ad escludere la tredicesima 2023 la quale, in ogni caso vede la presenza del taglio precedente pari al 2 o al 3%. Situazione ben diversa è quella invece che si prospetta per la tredicesima del 2024 in quanto questa non beneficerà del taglio del cuneo contributivo. Inoltre queste saranno leggermente più povere a differenza di quelle di quest’anno le quali possono contare ancora sul taglio del 2% o del 3%.