È in crescita il numero di tumori nei giovani, la situazione non può essere più sottovalutata nonostante i progressi della medicina.
La ricerca scientifica non si ferma praticamente mai, anzi ormai sempre più spesso malattie che un tempo non erano considerate guaribili ora lo sono, soprattutto se si riesce ad arrivare a una diagnosi precoce. Non può quindi che essere un errore che può costare caro non sottoporsi agli screening di prevenzione, molti dei quali possono anche essere fatti a un costo ridotto grazie ai programmi previsti dallo Stato.
Troppo spesso, però, si tende a pensare che il cancro possa essere una patologia che può riguardare gli anziani, magari perché possono essere già affetti da altri problemi, ma anche questa è una concezione sbagliata. I numeri, che sono sempre lo specchio migliore di una data situazione, parlano chiaro: stanno crescendo i tumori nei giovani, soprattutto tra le donne.
Basarsi solo sulle statistiche per inquadrare un fenomeno può essere riduttivo, ma è spesso il mezzo migliore per capire la portata di un problema. Sono proprio queste che ci permettono di capire quanto i tumori tra i giovani si stiano diffondendo sempre di più, anche nel nostro Paese.
È quindi più che naturale chiedersi quali possano essere le motivazioni, soprattutto perché in passato un’incidenza del genere era meno forte. C’è chi ipotizza quindi che alcuni stili di vita possano arrivare a incidere e facilitare la comparsa della malattia: tra questi possiamo citare la diffusione dell’obesità, l’abuso di alcool, spesso senza pensare alle conseguenze e addirittura all’inquinamento.
Allo stesso tempo, però, non si dovrebbe dimenticare quanto ci siano persone particolarmente scrupolose nel sottoporsi a controlli, anche questo potrebbe incidere nell’arrivare più facilmente a una diagnosi. Già a partire dagli anni ’80 in Italia si è registrato un trend verso l’alto di casi di cancro che hanno colpito gli under 50.
A livello mondiale è l’OMS a darci un quadro piuttosto preciso di quanto sta accadendo. Solo nel 2002 si è notato come il tumore ad esordio precoce più diagnosticato è quello al seno, con 37,7 casi ogni 100mila persone tra i 15 e i 49 anni, seguito da tumore della cervice uterina (12,5 casi/100mila) e della tiroide (9,9 casi/100mila). Per quanto riguarda gli uomini, invece, si registra un’incidenza più elevata del tumore alla tiroide, seguito da quello al colon e dal fegato.
Non ci sono grosse differenze nemmeno analizzando quanto si sta verificando nella nostra Penisola. Sempre nello stesso anno, su 37.222 diagnosi di tumore negli under 50, 10.299 sono state di tumore al seno, che rappresenta quasi un caso ogni tre tumori diagnosticati (27,7% del totale). A questo seguono poi il melanoma (9,6%) e il tumore alla tiroide (8,5%). Subito dopo in graduatoria troviamo il tumore del testicolo (5,8%), i tumori del colon-retto (5,8%) e linfomi non-Hodgkin (4,9%).
Un quadro simile a livello generale impone necessariamente il desiderio di cercare di capire se una tendenza così elevata di tumori nei giovani sia da addebitare ad alcune possibili cause.
Al momento i ricercatori non hanno molte certezze a riguardo, ma non sembra esserci un collegamento tra i maggiori screening e il numero più elevato di tumori al seno. Le attività di prevenzione infatti riguardano soprattutto le donne dai 45 anni in su, per questo se si scopre prima la malattia sta a indicare una forte attenzione da parte della paziente a curare la propria salute.
Diversi esperti non escludono però un condizionamento da legare a comportamenti quali il consumo di alcol, il fumo e una dieta ad alto contenuto di carne rossa, oltre alla scarsa attività fisica e all’iperglicemia.
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