Una nuova truffa dello Spid sta creando non poche preoccupazioni ai cittadini. Dovrai fare molta attenzione o potrebbe accadere anche a te.
Pian piano tutti i cittadini hanno avuto modo di aver familiarità con lo SPID, vale a dire la nostra identità digitale. Adesso a destare particolare preoccupazione è una nuova truffa che sta coinvolgendo alcuni cittadini. Bisognerà prestare molta attenzione visto che la truffa potrebbe essere dietro l’angolo.
L’ultimo anno è stato davvero difficile per tutto il popolo italiano dal punto di vista dei raggiri. Infatti abbiamo visto come siano aumentate a dismisura le truffe ai danni dei cittadini più ingenui. Spesso il metodo più utilizzato dai cyber-criminali è stato il phishing. I casi riguardanti questo tipo di raggiri si sono triplicati nel corso del 2023, con i cyber-criminali che hanno cercato di raggiungere quanti e più persone possibili.
Grazie a questo metodo i cyber-criminali si spacciano per dei noti istituti bancari o per delle istituzioni italiane e raggiungono i cittadini attraverso delle comunicazioni fasulle, che spesso presentano dei link. Proprio all’interno dei link si celano i raggiri che spesso portano anche ad una fuga di dati sensibili e nei casi più gravi anche di credenziali bancarie. Adesso però l’ultima truffa riguarda lo SPID, con il rischio di avere una doppia identità digitale. Scopriamo come colpiscono i criminali e perché bisogna fare attenzione.
Truffa dello SPID, come funziona: fate molta attenzione
A fare luce sulla truffa dello SPID ci ha pensato una nuova inchiesta di Report, che ha rivelato quanto sia facile creare una doppia identità digitale utilizzando lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) a nome di un’altra persona. Il tutto ha avuto origine dal furto di 300.000 euro relativi al bonus cultura, ma l’inchiesta suggerisce che i profili rubati potrebbero essere molti di più.
Lo SPID, introdotto per semplificare l’accesso ai servizi online e garantire l’autenticità delle identità digitali, sembra, invece, essere vulnerabile a un semplice trucco. L’inchiesta della Procura di Trieste ha rivelato che oltre 620 giovani in tutta Italia hanno subito truffe per circa 300.000 euro di bonus. Mentre il governo Meloni accusa il 18App di essere la fonte dei furti, Report ha dimostrato che il problema risiede piuttosto nella vulnerabilità dello SPID.
Il processo è sorprendentemente semplice e preoccupante allo stesso tempo, visto che è possibile creare una seconda identità digitale senza che la persona coinvolta ne sia a conoscenza. Questo “avatar” può accedere ai bonus, alle informazioni fiscali, previdenziali e sanitarie della vittima, può aprire un conto corrente online, inviare documenti e chiudere contratti, tutto fingendo di essere la persona originale.
La truffa si basa sulla varietà di provider che possono attivare il servizio SPID. Con oltre il 60% degli italiani che possiede uno SPID, cioè quasi 36 milioni e mezzo di persone, il sistema è ampiamente diffuso. Per procedere alla truffa basta quindi recarsi in una cartoleria disposta ad accettare una delega per il rilascio di una firma digitale a nome di un’altra persona. Questa truffa si sta diffondendo a macchia d’olio sul paese e per questo i cittadini dovranno prestare il massimo dell’attenzione.