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Testamento, quando è possibile impugnarlo? Questi i casi specifici

Essere in possesso di un testamento di un parente può essere un modo per tutelarsi, in caso di disaccordo è bene però sapere quando può essere impugnato.

Non è raro ritrovarsi a non avere buoni rapporti con tutti i parenti, è soprattutto in questi casi che si decide di fare testamento pur essendo giovani e non avendo problemi fisici che possono rendere vicina la morte. In questo modo si evita che persone che potrebbero averne diritto per via parentale possano pretendere una parte di eredità, nonostante la volontà del defunto sia diversa.

quando impugnare un testamento
A volte è possibile impugnare un testamento per far valere i propri diritti – Foto | Lamiapartitaiva.it

Se si vuole che il documento possa essere ritenuto valido, è necessario che il testatore, al momento della redazione del documento, sia maggiorenne, non interdetto e sia comunque capace di intendere e di volere. Non si tratta comunque di qualcosa di irreversibile, la persona che decide di farlo può infatti modificare le sue volontà fino all’ultimo minuto della sua vita.

Il testamento può essere impugnato

Quando un parente stretto muore è quasi naturale desiderare di poter ricevere parte della sua eredità, specialmente se ci si è occupati di lui/lei per gran parte dei suoi ultimi anni di vita. A volte, però, non si è a conoscenza di quanto indicato nel testamento, per questo si finisce per scoprire le sue volontà solo quando il documento verrà aperto davanti a un notaio incaricato.

La possibilità che tutto non vada come desiderato non può essere esclusa, per questo è necessario sapere se si può procedere con l’impugnazione così da far valere i propri diritti. A regolamentare la situazione è il Codice Civile, che ha voluto disciplinare una questione importante per molti così da evitare fraintendimenti di alcun tipo.

Questo diritto può essere esercitato da quelli che vengono considerati eredi legittimi, ovvero coniugi e figli, in assenza di questi si passa ai genitori del defunto.

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Redigenere il testamento con un notaio rappresenta una tutela in più – Foto | Lamiapartitaiva.it

La possibilità può spettare comunque anche a chi, al di là del legame di parentela, ritiene di avere un intereesse nei confronti del patrimonio. In quest’ultima categoria possono rientrare eventuali creditori, che desiderano approfittare della situazione per ottenere il denaro a loro spettante.

Come agire per far valere i propri diritti

Una volta capito se si rientra tra le persone che hanno la possibilità di impugnare un testamento, resta da capire come ci si debba muovere affinché la propria istanza possa essere accolta.

La proceura può avvenire per nullità se si nota un vizio nel testamento ritenuto più grave rispetto all’annullabilità. Si parla di nullità in caso di vizi formali (deve essere scritto a mano dal testatore, avere una data ed essere firmato), sostanziali (non si attiene alle norme di legge), difetto della capacità (chi lo ha redatto non era capace di intendere o era un minore) o della volontà, in caso di errore, violenza o dolo. L’annullabilità, invece, può essere stabilita quando si notano minori vizi di forma, la persona che lo ha redatto era minorenne o per incapacità naturale del testatore.

L’impugnazione per nullità può avvenire in ogni momento, senza alcun limite tempo, mentre quella per annullabilità deve avvenire entro un tempo massimo di cinque anni da calcolare dal giorno della lettura del testamento. In caso di annullamento per errore, violenza o dolo, è invece necessario calcolare i cinque anni dal giorno in cui si è scoperto il vizio.

Riuscire a impugnare un testamento olografo risulta essere più semplice perché non è stato redatto senza l’apporto di un notaio. In linea generale, se si desidera andare sul sicuro è bene rivolgersi a un professionista per capire come muoversi.

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