Cambiano le regole nel 2024: la casa al centro di nuove sfide fiscali. Dal rialzo delle tasse alle riforme del catasto, scopri come il panorama immobiliare si trasformerà .
Nel prossimo anno, un vero tsunami fiscale si abbatterà sul settore immobiliare. La Legge di Bilancio del 2024, in particolare, si trova di fronte a sfide finanziarie significative, e le misure adottate sembrano evitare di impattare sul deficit dello Stato, ma al contempo impongono pesanti oneri sul fronte immobiliare.
In mezzo a proposte di sostegno alle famiglie e a una riforma fiscale che mira a semplificare il sistema, emerge un aumento delle tasse sulla casa che potrebbe colpire duramente i contribuenti. Diamo uno sguardo ai cambiamenti previsti nel 2024 per l’Iva agevolata sulle case ecologiche, la cedolare secca, il superbonus e la tassazione degli immobili in generale, tutti derivanti dalla riforma del catasto.
Cosa cambierà nel 2024
Le nuove disposizioni riguarderanno diversi aspetti, tra cui l‘Imu influenzata dalla riforma del catasto, l’aumento delle tasse per le case ristrutturate e una maggiore imposizione sui bonifici per interventi edilizi. La tanto apprezzata agevolazione fiscale per le case ecologiche sembra destinata a concludersi nel 2023, senza prospettive di proroga nella bozza della Legge di Bilancio. Le case green, dunque, rischiano di perdere l’agevolazione dell’Iva al 50%, rendendo meno attraente l’acquisto di abitazioni eco-sostenibili.
Una delle novità più rilevanti è la riforma del catasto, in programma dal 2024, che mira a ridefinire il valore degli immobili sulla base di criteri come posizione geografica, dimensioni, manutenzione e caratteristiche specifiche. Sebbene l’obiettivo sia rendere più equo il sistema di tassazione, l’effetto potrebbe tradursi in un aumento delle imposte sulla casa.
Chi ha beneficiato del Superbonus al 110% durante i lavori di ristrutturazione dovrà fare i conti con un nuovo scenario fiscale in caso di vendita dell’immobile. Le plusvalenze saranno tassate al 26%, a meno che gli interventi di ristrutturazione non siano conclusi da più di cinque anni, con l’obbligo di considerarle come “redditi diversi”. Infine, la cedolare secca per gli affitti brevi subirà un aumento dell’aliquota, passando dal 21% al 26%, coinvolgendo in particolare chi offre la propria abitazione per periodi di breve durata, come nel caso delle case vacanze o dei bed & breakfast. In definitiva, il panorama immobiliare nel 2024 sembra essere segnato da cambiamenti significativi che metteranno a dura prova le tasche dei cittadini, rendendo essenziale una valutazione attenta e strategie di gestione patrimoniale oculata.