Chi non ha mai lavorato e non ha mai versato contributi, la pensione INPS a quanto ammonta? Ecco il calcolo di cosa ti spetterebbe.
Per andare in pensione in Italia bisogna maturare dai 41 ai 42 anni e dieci mesi di contributi. In questi tempi di incertezza però molte persone si ritrovano con un lavoro precario e licenziamenti frequenti. Molti lavoratori possono dunque impiegare parecchi mesi per trovare un impiego, che si tramuta in una perdita di anni di contributi. Così come altre, che invece restano inoccupate. È il caso dei giovani e delle donne, tagliati fuori per motivi di natura sociale, dal mondo del lavoro.
Per quanto riguarda le donne, molte di esse ancora oggi in Italia scelgono di fare le casalinghe. Spesso è una scelta costretta, a causa dell’arrivo dei figli. Non stupisce che una donna su cinque lasci dopo il parto e la maggior parte delle inoccupate abbia dato la propria indisponibilità per motivi di famiglia, cosa che accade di rado agli uomini. Questa categoria di persone si trova dunque a non aver maturato necessari contributi (e spesso nulli) per andare in pensione.
Ma cosa succede quando si diventerà anziani e non si ha mai lavorato o se si hanno maturato meno di 42 anni di contributi? È bene sapere che c’è assistenza da parte dello Stato a chi, per motivi disparati, non ha mai lavorato o non ha mai lavorato abbastanza per poter maturare la pensione. Tuttavia, la situazione per chi non ha i necessari contributi accumulati negli anni non è così semplice. In questo articolo si parla di come avviene il calcolo del sussidio erogato dall’INPS.
Precisiamo che in Italia, come detto in precedenza, non si può andare in pensione senza contributi. Non c’è un’età per andare in pensione, ma i contributi minimi sono 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Tuttavia esiste la pensione di vecchiaia, 20 anni a 67 anni e 15 a coloro che soddisfano i requisiti per le deroghe Amato. Per l’opzione riservata ai contributivi è sufficiente avere anche solo 5 anni, per chi compie 71 anni.
Dunque non esiste una pensione per chi non ha mai lavorato, ma c’è l’Assegno sociale per chi compie l’età pensionabile e non sono riusciti ad accedere alla pensione. Il reddito è riservato a chi ha compiuto 67 anni ed è riservato ai residenti in Italia e viene riconosciuto quando si è sotto la soglia di un reddito di 6947,33 per le persone sole e 13.182,78 per i coniugati.
L’importo è di 534,41 euro riconosciuti per 13 mensilità con un aumento di 200,64 euro dopo i 70 anni. Poi c’è la pensione di inclusione, integrata dell’Assegno di inclusione, è riservata a persone con più di 67 anni o disabili gravi. Questa è riservata a persone che hanno almeno 67 anni e un ISEE di 9.360 euro con un reddito famigliare meno di 6.000 euro. Il sostegno è di 500 euro al mese per i soli e 200 euro in più per le spese del’affitto. Gli aiuti economici sono riservati anche a chi ha una capacità lavorativa ridotta, i cosiddetti, invalidi civili.
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