Ci sono dei trucchi psicologici che ti possono far superare in modo brillante ogni colloquio di lavoro. Non dovrai più temere nulla.
Per quanto si possa essere preparati, prima del famigerato colloquio di lavoro un po’ le mani tremano sempre. Da una parte il timore delle domande inaspettate che si potrebbero ricevere, dall’altro l’ansia di non fare una bella impressione. La verità è che ci sono molti dettagli a cui i recruiter fanno attenzione, e conoscerli può fare la differenza.
Prima di tutto anche se sembra curioso, orario e giorno della settimana in cui si dà disponibilità per l’incontro possono essere determinanti. In generale è meglio la mattina del pomeriggio, quando i recruiter sono già stanchi, e meglio evitare la fine della settimana per lo stesso motivo. In secondo luogo è importante presentarsi vestiti bene, rispettando le eventuali indicazioni.
Non significa essere vestiti troppo eleganti, lo stile consigliato infatti è il business casual. Si può anche sfruttare la psicologia dei colori scegliendo abiti blu, che trasmette serenità, o il grigio, che è visto come colore “serio“. Una volta seduti al proprio posto e fatte le presentazioni inoltre occorre mostrarsi sicuri di sé guardando negli occhi l’esaminatore mentre si parla.
I trucchi psicologici per superare il colloquio di lavoro
A questo punto di solito il recruiter inizia a fare domande sulle esperienze e le competenze del candidato. Fondamentale è rispondere basandosi su cosa potrebbe interessare a chi abbiamo di fronte. Un esaminatore giovane apprezzerà di più le conoscenze digitali, uno più attempato sarà più colpito dalle capacità di problem solving e di organizzazione.
Mentre si espone la propria carriera lavorativa è importante cercare di non gesticolare o mettere le mani in tasca ma tenerle ferme davanti a sé con i polpastrelli uniti. Darà l’impressione di essere calmi, così come la velocità con cui si parla. Se si ha fretta ci si mangiano le parole, o si finisce con il parlare prima del tempo, interrompendo l’esaminatore. Un errore da non commettere.
Dato che il colloquio di lavoro serve a conoscere il candidato riuscire a trovare un argomento informale non è una cattiva idea. Si può prendere spunto dagli oggetti presenti in ufficio, o dalla storia dell’azienda. Un apprezzamento fatto con semplicità inoltre è apprezzato perché ci si mostra come persone affabili e con cui sarà piacevole lavorare.
Quando il colloquio sta per terminare e al candidato si chiede se abbia delle domande c’è un piccolo asso nella manica. Vale a dire chiedere perché siamo stati chiamati: saperlo può aiutare a capire quali dettagli siano visti come punti di forza. Infine, una volta rientrati, si può mandare una mail di ringraziamento, semplice e non troppo lunga.