Superbonus: la proroga è sul tavolo, ma le regole cambiano. Scopri come accedere all’agevolazione e garantirti benefici nella ristrutturazione: le nuove sfide e opportunità in vista.
Il Superbonus edilizio continua a suscitare interesse e dibattiti. Mentre si parla di proroghe e nuove prospettive, è essenziale comprendere le evoluzioni di questa normativa che ha rivoluzionato il settore delle ristrutturazioni edilizie in Italia. L’attuale discussione politica ha messo in luce la possibilità di una nuova estensione, ma con contorni diversi, sollevando domande cruciali su chi potrà beneficiarne e quali saranno le condizioni per farlo.
Le speranze di un allentamento delle scadenze sembrano ancora vive, ma nel frattempo, si stanno delineando nuove sfide e opportunità. In questo contesto, emerge la prospettiva di un “SAL” straordinario, una sorta di finale di partita che potrebbe consentire di recuperare i lavori esclusi e garantire un’ultima boccata d’ossigeno a cittadini e imprese.
Il futuro del Supebonus
La partita si gioca attraverso un emendamento alla legge di Bilancio legato alle infrastrutture, con Forza Italia in prima linea, guidata dal capogruppo Dario Damiani, che mostra apertura a soluzioni per accelerare i progressi dei cantieri senza gravare sui bilanci. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, tuttavia, pone dei paletti chiari: niente proroghe al Superbonus per il 2024. L’obiettivo è evitare di appesantire i conti del prossimo anno con ulteriori agevolazioni fiscali. Quindi, l’unica via rimasta è quella di inserire l’intervento nell’arco del 2023.
Si sta considerando un’ipotesi straordinaria, focalizzata esclusivamente sui condomini. L’idea è spostare l’attenzione da una proroga a un “SAL” finale, uno stato di avanzamento lavori che includa tutti gli interventi residui effettuati nel 2023. La sfida è garantire che i lavori già eseguiti, ma che rischiano di essere esclusi, possano beneficiare dell’agevolazione fiscale prima che la norma venga meno nel 2024. Questo “SAL” potrebbe rappresentare un’ultima possibilità, consentendo di riepilogare tutti gli importi esclusi al 31 dicembre, indipendentemente dalla percentuale corrispondente sull’investimento totale.
Una mossa che potrebbe portare un sollievo tanto atteso per cittadini e imprese, rispettando al contempo il divieto di proroghe sul 2024 dichiarato dal MEF. La partita è aperta, ma siamo ormai agli ultimi minuti di recupero. La data limite per questo “SAL” è cruciale. L’emendamento proposto, definito non oneroso, offre la possibilità di presentare tutta la documentazione entro i primi 10 giorni di gennaio 2024. In questo modo, si garantirebbe la salvaguardia dell’agevolazione per i lavori completati entro la fine dell’anno precedente. Una proroga ulteriore è considerata troppo costosa, ma il tempo stringe, e ogni giorno che passa comporta una spesa di 4,5 miliardi, una cifra che non possiamo permetterci. La soluzione potrebbe essere raggiungere il 12 gennaio 2024, presentando le fatture datate 31 dicembre 2023 al Sistema di interscambio delle Entrate e recuperando al 110% (o al 90%) tutte le spese sostenute nel 2023.