Con l’acquisto di una stufa a pellet è possibile ottenere dei rimborsi da parte del Fisco, purtroppo non tutti sono a conoscenza di queste agevolazioni. Analizziamo nel dettaglio cosa prevede la normativa.
L’Arera ha comunicato i dati sull’aumento delle tariffe del gas per i clienti del mercato tutelato. Di conseguenza, gli italiani sono alla ricerca di alternative per risparmiare un po’ di denaro.
Tra le opzioni negli ultimi anni si è diffusa la stufa a pellet, che non solo potrebbe abbassare le bollette del gas ma è anche ecologica. Infatti, per funzionare ha bisogno degli scarti di lavorazione del legno non trattato che saranno lavorati per renderli a cilindro, forma tipica del pellet.
Inoltre, il prezzo di questo materiale è sceso di oltre il 40% negli ultimi mesi; infatti, oggi il prezzo medio a sacco è di circa 6,19 euro, mentre a gennaio era di 9,31 euro.
Una riduzione di prezzo che fa felici tutti: i produttori di stufe a pellet, quelli che producono il materiale e i consumatori. Tra l’altro, i consumatori hanno un vantaggio in più: possono beneficiare dei bonus. Tuttavia, non tutti lo sanno è perdono la possibilità per ottenere un rimborso sulle spese di acquisto e installazione.
Ecco cosa sapere in merito alle detrazioni accessibili tramite bonus mobili, bonus ristrutturazione, Ecobonus, Superbonus e conto termico.
Stufe a pellet: si può chiedere il rimborso delle spese ma molti rischiano di perderlo
Per poter usufruire dei bonus sull’acquisto e l’istallazione delle stufe a pellet è possibile sfruttare il bonus mobili con una detrazione del 50% su una spesa di 8mila euro, spalmabili su 10 rate annuali. Per usufruire di tale possibilità si ha tempo fino al 31 dicembre 2024.
Si accede al bonus sia se sono in corso lavori di ristrutturazione sia se i lavori riguardano interventi di manutenzione straordinaria, come installazione di servizi igienici, cancelli e recinzioni, sostituzioni di infissi, sostituzione della caldaia.
Come detto in precedenza ci sono anche altre detrazioni fiscali da applicare sulle stufe a pellet. Il primo è il bonus ristrutturazioni con un aliquota del 50% sulle spese sostenute entro i 96mila euro, che saranno suddivise in 10 rate annuali di pari importo.
In questo caso, la detrazione spetta se l’intervento rientra nella manutenzione straordinaria, restauro o risanamento.
Un’altra possibilità è l’Ecobonus con due detrazioni fiscali:
- del 50%, se l’intervento riguarda solo la riqualificazione dell’impianto energetico;
- del 60%, se l’intervento riguarda la riqualificazione dell’intero edificio.
La detrazione si applica su un importo entro i 60mila euro, suddivise in 10 quote di pari importo.
Anche il Superbonus con aliquota fiscale del 90% sulla spesa sostenuta può far accedere alla detrazione fiscale, purché si effettuino lavori trainanti, ovvero sia compresa la sostituzione di un vecchio impianto con uno nuovo. Inoltre, si deve garantire il miglioramento energetico pari a due classi.