Conoscere gli stipendi degli altri non è possibile, a meno che non si abbia un rapporto di grande confidenza. Ora però tutto potrebbe cambiare.
Si sottolinea spesso come gli stipendi che molti di noi percepiscono in Italia siano eccessivamente bassi, non solo rispetto alla media europea, ma anche per avere uno stile di vita almeno discreto. Non necessariamente questo sta a indicare situazioni irregolari, a volte sono in linea con i contratti di categoria, ma possono essere scaduti o risalenti a diversi anni prima, per questo non corrispondono appieno alla situazione attuale del nostro Paese.
In casi simili non può che essere curioso sapere se si tratti di un problema generalizzato o meno, anche se abbiamo modo di capire quanto percepiscono gli altri solo se abbiamo un rapporto di estrema confidenza. Si tratta infatti di un’informazione che non può che essere strettamente personale, che è difficile conoscere in maniera precisa.
Come conoscere gli stipendi delle altre persone
Raramente abbiamo il coraggio di chiedere esplicitamente alle persone che conosciamo quali siano i loro stipendi, familiari compresi. Se siamo a conoscenza di questo dato con ogni probabilità è perché è il diretto interessato a volerci informare, magari perché si sta confidando o perché vuole sapere se quanto percepisce sia in regola con le norme in vigore.
La situazione però è destinata presto a cambiare. La direttiva Ue n. 2023/970 (sarà necessario adeguarsi entro il 2026), infatti, impone a tutti gli Stati membri, Italia compresa, che le aziende siano trasparenti anche in un ambito fondamentale come il salario dei propri dipendenti. Ogni lavoratore sarà quindi a conoscenza dalla società con cui collabora di quale sia la paga media dei colleghi che hanno un suo stesso ruolo e lo stesso inquadramento a livello contrattuale, così da verificare se ci siano eventuali incongruenze.
Si tratterà comunque di notizie che ci saranno date a livello generale e non individuale, difficilmente si avrà modo di sapere nei dettagli le varie voci inserite nelle buste paga di chi sta fianco a fianco con noi ogni giorno. L’unica eccezione, come è facile immaginare, sarà rappresentata dalle realtà più piccole, dove i dettagli di ognuno possono emergere più facilmente.
La trasparenza è fondamentale
La nuova direttiva che permetterà di conoscere gli stipendi dei colleghi non vuole essere un’invasione alla privacy, è bene precisarlo. Si tratta infatti di un sistema che potrebbe porre fine, o almeno ridurre, i gap che ancora adesso sono evidenti nel mondo del lavoro, a maggior ragione tra uomini e donne. Le incongruenze sono ancora troppe ed è bene combatterle.
Un lavoratore che dovesse notare una discriminazione a livello economico avrebbe quindi la possibilità di intervenire in maniera concreta affinché anche i suoi diritti possano essere rispettati. Anzi, se si dovessero notare differenze evidenti (un divario retributivo pari o superiore al 2,5%) il datore di lavoro sarebbe obbligato a muoversi e a rimediare. Certo, questa potrebbe rivelarsi allo stesso tempo un’arma a doppio taglio per gli imprenditori, che potrebbero comunque tentare di “favorire” alcuni dipendenti, ma senza andare oltre quel livello percentuale.
Sentirsi trattati allo stesso modo resta comunque fondamentale, a maggior ragione a livello economico, ben sapendo come questo possa spingere anche a rendere al meglio e a sentirsi apprezzati da parte di chi ci ha assunto.