Come funziona il regime forfettario per quanto riguarda la Partita Iva? Cosa si può scaricare? Andiamo a capire qualcosa di più su un argomento molto complesso.
Proprio perché entriamo in un territorio minato è sempre meglio servirsi di un professionista che possa aiutarvi, il commercialista. Nonostante questo essere informati sull’argomento è sempre un vantaggio. Soffermiamoci dunque sui particolari.
Partita Iva, regime forfettario: cosa si può scaricare?
- Che cos’è il regime forfettario
- Le differenze fra forfettario e ordinario
- Quali spese si possono detrarre con la partita iva
- Regime forfettario: quali sono le spese deducibili?
- Conclusioni: quando conviene il regime forfettario
La Partita Iva si può fare sotto diversi regimi come quello forfettario, ma si può scaricare qualcosa in merito? Di sicuro sono diversi gli approfondimenti che si possono fare in merito, per cercare di capire qualcosa in più in questo campo. Teniamo in considerazione però anche che in questo inizio del 2024 sono stati ravvisati dei cambiamenti molto importanti.
Regime forfettario, che cos’è?
Il regime forfettario è applicabile dal 1° gennaio 2015 ed è stato modificato da quella che conosciamo come legge di stabilità 2016. In questo regime sono previste delle rilevanti semplificazioni sia dal punto di vista contabile che da quello dell’IVA.
Questo particolare consente una determinazione forfettaria del reddito da assoggettare a un’unica imposta in sostituzione di quelle che originariamente erano previste. Si può così anche accedere a un regime contributivo opzionale molto più semplice da gestire.
A questo regime accedono i soggetti privati che compiuto il 35esimo anno di vita precedentemente erano in quello dei minimi. Inoltre rappresenta il regime naturale delle persone fisiche che hanno un’attività di impresa o svolgono una professione in forma individuale. Le basi per accedervi sono legate al possesso dei requisiti stabilitidalla legge e che non abbiano cause di esclusione dallo stesso.
Differenze tra regime forfettario e ordinario
Ma quali sono le differenze che intercorrono nelle Partita Iva tra regime ordinario e forfettario? Se nel primo caso abbiamo la possibilità di scaricare le spese legate al nostro Codice Ateco, nel secondo invece non possiamo scaricare praticamente nulla ma abbiamo un forfait di spese che non vengono tassate dall’incasso lordo del professionista.
Da questo motivo nasce il termine “forfettario” con una percentuale che si muove tra il 23% e il 60% che dovrebbero permettere al professionista di poter rimediare alle spese sostenute durante l’anno. Si tratta sicuramente di una bella percentuale che ci permette anche di avere delle agevolazioni importanti sulle imposte in generale.
Consideriamo però che molti cambiamenti legati alle scadenze saranno simili nei due casi.
Spese detraibili e deducibili con la Partita Iva
Come detto la Partita Iva permette di ridurre l’imposte a fronte di spese detraibili e/o deducibili. Ancor prima queste spese si dividono tra i costi che sosteniamo per la nostra attività e dall’altra quelle sostenute a livello personale ma che sono conteggiate tra le agevolazioni dello Stato in merito.
Le spese deducibili riducono di fatto il reddito sul quale si vanno a calcolare le imposte. Le detraibili invece riducono di fatto l’imposta da versare.
Tornando alle deducibili possiamo sottolineare che si differenziano in base al nostro Codice Ateco e dunque alla professione che svolgiamo. Queste spese si dividono in di rappresentanza, per l’acquisto di autovetture, per carburante, di formazione, di vitto e alloggio oltre le telefoniche. Ma va ribadito che dipende sempre da qual è la nostra attività.
Spese detraibili con il regime forfettario
Sulle spese detraibili dalla nostra Partita Iva quando siamo in regime forfettario si è detto molto, anche se la verità è una sola e cioè che non possiamo scaricare nulla se non i tributi.
Questo perché il cosiddetto forfait rappresenta appunto una percentuale che va a diminuire il nostro reddito detraibile e rappresenta una cifra standard per giustificare le nostre spese.
Conclusioni, regime forfettario: quando conviene farlo
In conclusione possiamo dire che sono diversi i motivi per cui conviene aderire al regime forfettario se possessori di Partita Iva ovviamente ammesso che abbiamo i requisiti per accedervi.
I vantaggi sono legati a una tassazione agevolata, all’esonero dal versamento dell’Iva e a differenti adempimenti, anche se ce ne sono alcuni da rispettare. Inoltre possiamo permetterci di poter calcolare prima le imposte future grazie all’applicazione del coefficiente di redditività legato al nostro Codice Ateco.
Ovviamente il nostro consiglio è quello, soprattutto se vi approcciate per la prima volta a queste cose, di usufruire dei servizi di un commercialista.