La situazione è critica quando si parla di risparmi. In un solo anno i risparmi degli italiani sono diminuiti in misura importante.
Costo della vita sempre più alto e potere d’acquisto che scende di pari passo. Fabi – la Federazione Autonoma Bacari italiani- ci mostra una fotografia tutt’altro che rassicurante. I risparmi degli italiani sono a rischio.
Risparmiare oggi è quasi impossibile per gran parte delle famiglie. Gli stipendi, nell’ultimo anno, sono aumentati ma in misura minore rispetto all’andamento dell’inflazione. E se l’inflazione aumenta più degli stipendi è come se, in realtà, gli stipendi non aumentassero affatto in quanto il potere d’acquisto scende.
Il potere d’acquisto è dato dalla dato dalla quantità di cose che riusciamo ad acquistare con una certa somma di denaro. A causa dell’inflazione i prezzi di ogni bene di consumo hanno subito notevoli incrementi. Di conseguenza, pur guadagnando un po’ di più, oggi gli italiani possono permettersi di acquistare meno cose rispetto al 2021.
La situazione è preoccupante. A dirlo sono le stesse banche che hanno visto crollare i risparmi degli italiani nell’arco di un solo anno. Un altro campanello di allarme è dato dal profondo squilibrio tra le varie zone del Paese. I soldi si concentrano tutti i 5 regioni.
Crollano i risparmi degli italiani. A dirlo sono le stesse banche. I soldi depositati sui conti correnti sono sempre meno. La situazione è allarmante ovunque ma soprattutto in determinate regioni. Vediamo tutto nei dettagli.
Durante i due anni di pandemia di Covid gli italiani hanno risparmiato tanto. Non potendo più uscire a cena al ristorante, andare dal parrucchiere o dall’estetista o in palestra tutti noi siano riusciti a mettere da parte un bel gruzzoletto. Ma l’inflazione che ha iniziato a crescere a partire dal 2022 ha vanificato ogni sforzo.
A causa dell’inflazione sono aumentati i prezzi di ogni bene di consumo. I rialzi hanno colpito durissimo in ogni settore compresi i generi alimentari, i farmaci e le visite mediche. Per non parlare poi degli aumenti delle bollette di luce e gas e delle rate del mutuo che, in molti casi, sono raddoppiate nel giro di pochi mesi. Saliti a dismisura anche i canoni degli affitti. Per far fronte a questi incrementi, gli italiani hanno dovuto attingere ai loro risparmi.
Il risultato è stato un crollo della liquidità depositata sui conti bancari. Tra il 2022 e il 2023 i depositi degli italiani sui conti correnti bancari sono diminuiti di 43 miliardi. E questo non è l’unico dato preoccupante. Stando all’ultimo report della Fabi -Federazione autonoma bancari italiani- i risparmi si concentrano praticamente quasi tutti i 5 regioni.
Il 20,4 % della liquidità in Italia si trova sui conti correnti della Lombardia, segue il Lazio con il 10,5%, subito dopo il Veneto con il 9,2%, l’ Emilia-Romagna con l’ 8,5% e infine il Piemonte con il 7,8% della liquidità. I conti correnti in queste cinque regioni detengono il 56,4% del saldo totale in Italia. Lo squilibrio che va crescendo all’interno del nostro Paese deve suonare come un gravissimo campanello d’allarme. È urgente intervenire.
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