Anche il titolare di pensione può chiedere un prestito personale: esistono diverse possibilità per ottenere dei finanziamenti.
Chi è già uscito dal mercato del lavoro ha tutto il diritto di ottenere finanziamenti utili per poter soddisfare le proprie esigenze personali o per aiutare figli e nipoti. In questo senso, lo Stato italiano si è attivato concretamente per rendere possibile il prestito anche il percettore di pensione. Con la legge finanziaria dell’ormai lontano 1995, l’Italia ha aperto per la prima volta ai finanziamenti per i pensionati, e da allora sia enti statali che istituto di credito privati hanno attivato diverse offerte ad hoc per i pensionati.
Prestiti del genere, quando tutelati dallo Stato, sono erogabili anche a chi ha avuto un passato da cattivo pagatore, e questo perché il metodo scelto da quasi tutti gli istituti di credito è quello del prestito al percettore di pensione con cessione del quinto.
Esistono comunque vari tipi di prestiti per i pensionati e quasi tutti gli enti e quasi tutte le banche sono disponibili a erogare finanziamenti agli anziani che godono di un assegno previdenziale. Diverse sono dunque le tipologie di prestiti da richiedere. La più diffusa è quella del prestito personale. C’è poi la cessione del quinto. Infine hanno parecchio successo anche i prestiti in convenzione con l’INPS.
La pensione è una garanzia per le banche, un reddito sicuro, ed ecco perché l’istituto di credito, in genere, non ha problemi a corrispondere un prestito a un pensionato. Ma per un prestito personale conviene quasi sempre rivolgersi all’INPS.
L’INPS eroga prestiti ai pensionati direttamente, sfruttando il proprio Fondo specifico. In alternativa si appoggia a istituti di credito convenzionati. E non è dunque difficile ottenere un finanziamento per importi entro una certa cifra, a tassi di norma molto vantaggiosi.
I pensionati INPS ex INPDAP, cioè gli ex lavoratori pubblici possono ottenere varie soluzioni di prestito. L’INPS offre a questi pensionati una forma di finanziamento chiamato piccolo prestito e poi dei prestiti pluriennali diretti. Se non si è un ex lavoratore pubblico invece è invece possibile valutare la formula di cessione del quinto.
Con la cessione del quinto si possono pagare le rate del finanziamento lasciando appunto all’INPS un quinto del valore della pensione. Fa in pratica tutto l’ente, offrendo il prestito, trattenendo le rate e versando al pensionato una quota già stornata della rata da pagare.
Le condizioni del prestito per il pensionato presenta ovviamente alcune limitazioni legate al fattore anagrafico: l’importo massimo richiedibile è più basso rispetto a un prestito ordinario. Inoltre cambia la durata massima disponibile. In genere il massimo importo richiedibile è di 50.000 euro.
La durata complessiva del finanziamento non supera quasi mai i 120 mesi. Il tasso di interesse applicato al finanziamento è, sempre in genere, fisso.
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