Se ti hanno fatto una di queste richieste, hanno cercato di raggiarti: ecco come funziona la truffa degli affitti.
Purtroppo ci sono già state tante vittime, persone ignare che sono cadute nella trappola dei malviventi a causa di un raggiro studiato ad arte. Non si tratta solo di privati proprietari di immobili e case, ma anche di sedicenti agenzie immobiliari.
Si rischia grosso, e per fino di veder aperti a proprio nome finanziamenti e pagamenti senza neppure esserne a conoscenza. Per fortuna ci si può difendere dalla tremenda truffa degli affitti: ecco a che cosa occorre prestare la massima attenzione e come fare a riconoscere le richieste particolari che si possono rivelare pericolose.
Truffa degli affitti, in che cosa consiste e come difendersi
Si sta estendo a macchia d’olio la pratica messa in atto da privati proprietari di immobili e sedicenti agenzie ed intermediari immobiliari, che raggirano vittime ignare attraverso la truffa degli affitti. Il numero di vittime cresce, e occorre fare molta attenzione per non finire nella trappola. Ma come funziona? Quando si cerca una casa o una stanza da affittare per condividere l’appartamento con altre persone spesso capita che al potenziale affittuario vengano chieste tante informazioni personali. Tra le quali dati anagrafici, e non solo.
Anche se si tratta di una prassi consolidata e che serve a chi affitta una stanza o un immobile ad assicurarsi che l’inquilino abbia una capacità di spesa, e possa pagare il canone di affitto senza lasciare insoluti, purtroppo qualcuno ne approfitta. Per questo motivo se ti viene chiesta, ad esempio, la busta paga, o un contratto di lavoro dalla persona che è proprietaria dell’immobile, dovresti stare in guardia.
Non è raro infatti, leggere testimonianze di persone che sono rimaste vittime della truffa degli affitti. Chi è in mala fede, quando entra in possesso di tali informazioni le usa per aprire un finanziamento a nome del potenziale affittuario, a sua insaputa. Chiaramente costui diventa debitore di somme che non paga, perché non è a conoscenza di finanziamenti a suo nome. A quel punto si ritrova con i creditori alle calcagna.
Che cosa fare in questi casi? Innanzi tutto bisogna contattare l’istituto di credito, cercando di far sì che quest’ultimo possa comprendere la situazione e sporgere denuncia, perché chi è vittima del raggiro si configura comunque come debitore, nonostante sia stato aperto una forma di credito che non ha mai autorizzato davvero.