La pensione anticipata un miraggio? Oggi è possibile solamente riguardante alcune professioni con specifici requisiti: ecco quali sono.
Il sogno di tutti i lavoratori è poter andare in pensione quanto prima. Quel benessere tanto agognato in cui potersi finalmente lasciare alle spalle malumori e sofferenze del proprio ambito professionale per una nuova vita dedicata al relax e al tempo libero. Attualmente l’età pensionabile si attesta intorno ai 67 anni, soglia anagrafica confermata anche per il biennio 2025/2026, salvo variazioni, come affermato dal Decreto Ministeriale Economia e Lavoro. Un tema scottante, ogniqualvolta si ripresenti sul tavolo del Governo.
Benché la regola sia generale e valga per chiunque, sia uomini che donne, si conceda la possibilità di accedere alla pensione anticipata esclusivamente rivolta a coloro che esercitano determinate mansioni con altrettanti requisiti contributivi. Specialmente esistono tre strumenti affinché possano agevolare facilmente questo passaggio. Finalmente non si dovrà più aspettare e qualora si fosse idonei ci si affretti per presentare la domanda. In ogni caso, si riporti l’elenco delle professioni soggette alla disciplina derogabile.
Pensione anticipata, chi può beneficiarne e con quali requisiti?
Si fa riferimento, soprattutto, ai lavori usuranti e gravosi, un’espressione che ormai si conosce da qualche anno. Proprio perché così logoranti per la salute fisica e psichica che si vuol consentire di andare in pensione prima del previsto. E non esiste solamente una misura che lo permette bensì tre affinché permettano l’accompagnamento verso il pensionamento anticipato. Naturalmente, come previamente accennato, necessario corrispondere a precise condizioni contributive.
Intanto, ecco, qui di seguito, la lista completa delle professioni ritenute stressanti ed estenuanti, in base alla normativa oggi in vigore:
- addetti alla concia di pelli e pellicce;
- camionisti e conducenti di mezzi pesanti;
- addetti alle gru e conducenti di macchinari destinati al sollevamento e perforazione nella costruzione edile;
- lavoratori edili;
- personale ferroviario e macchinisti;
- infermieri ed ostetriche;
- educatori e maestre negli asili nido e scuole per l’infanzia;
- facchini e addetti al trasporto merci;
- netturbini e lavorati allo smaltimento dei rifiuti;
- coloro che operano nel settore agricolo;
- addetti al settore marittimo;
- addetti al settore siderurgico;
- pescatori;
- personale che si occupa di assistere persone non autosufficienti;
- addetti ai servizi di pulizia.
Chi appartiene alle categorie sopracitate potrebbe fare domanda per la pensione anticipata grazie all’impiego di tre valide alternative:
- pensione di anzianità: com’è ormai noto la regola vuole che l’età sia sui 67 con 20 anni di versamenti. Nel caso dei lavori gravosi lo scatto pensionistico si attiva ai 66 anni e 7 mesi ma una contribuzione pari a 30 anni.
- APE sociale: indennità a carico dello Stato per coloro che abbiano compiuto i 63 anni e 5 mesi d’età nonché 36 anni di contributi. Si sottolinei che tale trattamento pensionistico non è cumulabile con altri tipologie di reddito. Consentita solamente l’attività in qualità di lavoratore autonomo occasionale purché non si superi gli € 5000 all’anno.
- Quota 41: misura pensionistica, destinata ai lavoratori ‘gravosi’ e precoci, che prevede altrettanti requisiti quali 41 anni di contribuzione, 35 anni di contributi effettivi e 1 anno di contribuzione, anche discontinuo, prima dei 19 anni d’età.
Finalmente una via di uscita all’orizzonte, anzi diverse consigliate, per un nuovo capitolo della propria vita dal profumo di rinascita.