Vi è una data che occorre rispettare per l’invio di uno specifico documento, per non rischiare di perdere uno dei sussidi più importanti: ecco i dettagli.
Il rinnovo del sussidio è avvenuto in via automatica ma in molti potrebbero rischiare di vedersi applicata una netta sforbiciata degli importi o addirittura di perdere una ingente quantità di denaro se non provvederanno in tempi rapidi ad inviare un documento esplicitamente richiesto.
Ecco di che cosa si tratta e qual è la corretta procedura per risolvere la questione nonché le tempistiche, sia immediate che dilatate nell’arco del 2024, per continuare a ricevere le stesse somme percepite nel corso del 2023.
Il documento da inviare entro fine febbraio: si rischia di perdere un sussidio
Per quale motivo esiste una data da rispettare se il bonus in questione è stato già erogato nel mese di gennaio e con gli stessi importi dei mesi precedenti? Il motivo è molto semplice: se da un lato il sussidio non viene ad interrompersi, dall’altro è essenziale inviare specifica documentazione con cadenza annuale in quanto, altrimenti, le somme versate mensilmente sul proprio conto potrebbero subire una riduzione.
La data entro la quale provvedere è, nello specifico, il 29 febbraio mentre la misura di sostegno economico di riferimento altro non è che l’Assegno Unico Universale, il sussidio rivolto alle famiglie che decidono di mettere al mondo un figlio oppure di avere un figlio a carico attraverso un’adozione. Gli importi di questo ‘assegno‘ sono variabili e partono da un minimo di poco più di 50 euro al mese fino a superare i 180 euro mensili, con l’aggiunta di eventuali maggiorazioni nel caso di disabilità gravi del figlio.
La differenza tra le somme percepite tra i ari nuclei familiari è da ricondursi al valore Isee, l’indicatore di riferimento per quanto riguarda redditi e patrimoni. Ebbene tale documento deve essere rinnovato ogni anno, tanto più qualora all’interno del nucleo o dal punto di vista degli introiti della famiglia siano intercorse variazioni.
Se infatti nel mese di gennaio l’Assegno Unico è stato pagato automaticamente sulla base delle somme del 2023 e così sarà anche per febbraio, non rinnovare l’Isee entro il 29 del mese porterà, da marzo, ad un taglio dell’importo che, indipendentemente dai redditi, passerà a 54 euro al mese. Vi sarà comunque tempo fino a giugno per ‘recuperare’ ricevendo gli arretrati non corrisposti fino a quel momento; invece chi rinnoverà l’Isee dopo il mese di giugno li perderà tutti.