L’eredità può essere sempre causa di litigi in famiglia, per questo è importante conoscere tutte le regole nel caso in cui un componente della nostra famiglia venga a mancare.
Prenderemo in considerazione e spiegheremo cosa prescrive la legge nel caso in cui il defunto non abbia figli e abbia una moglie e dei fratelli.
Si sa quanto l’eredità abbia forti conseguenze sull’assetto di una società, tanto da essere considerata dagli economisti una delle cause maggiori di disuguaglianza sociale dei nostri tempi. La successione ereditaria rappresenta un aspetto fondamentale del nostro ordinamento, tant’è che anche la Costituzione all’art 42 recita: “La legge stabilisce le norme e i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità”. La materia è regolata dal Libro II, Titolo I del Codice civile, agli artt. 456 e ss. Dalle leggi che disciplinano l’eredità si evince come il nostro ordinamento tenda a privilegiare e a dare un aspetto di fondamentale importanza ai vincoli familiari. Infatti, all’eredità possono succedere i parenti fino al sesto grado, e solo in assenza di questi l’eredità sarà dello Stato senza bisogno di accettazione.
Cosa succede all’eredità se non si hanno figli?
Analizziamo il caso in cui non si abbiano figli e si abbia una moglie e dei fratelli e l’eredità sia composta dai beni ereditati dai genitori del defunto che sono stati oggetto di divisione concordata con i fratelli. Innanzitutto, bisogna premettere, che i beni dei genitori del defunto, in seguito alla successione e all’accettazione sono diventati di proprietà del defunto e dei fratelli, perciò la moglie, ha tutto il diritto di succedere e di avere la sua parte che era di proprietà del marito defunto, anche attraverso tali beni.
La seconda premessa che si ha la necessità di fare, riguarda il tipo di successione, se legittima o testamentaria, se quindi il defunto ha fatto o meno testamento. Nel caso in cui non l’avesse fatto, vi è la successione legittima, disciplinata interamente dalla legge, la quale prescrive che (art.582 c.c.) se non vi sono figli, l’eredità spetterà per 2/3 al coniuge superstite e il restante 1/3 diviso tra fratelli e sorelle.
Invece nel caso in cui il defunto abbia fatto testamento le cose cambiano: prima di tutto bisogna sempre tenere in considerazione che non è possibile destinare l’intera eredità a chiunque si voglia, proprio perché appunto, come già detto, si tende a dare priorità ai legami familiari e quindi esiste una quota di eredità chiamata legittima che è indisponibile ed è la legge a stabilire a chi spetta. Nel caso preso qui in considerazione, la legittima rappresenta il 50% dell’eredità che spetta al coniuge superstite, l’altra metà di eredità è invece libera e il testatore può decidere liberamente a chi destinarla.