La cartelle esattoriali non sono uguali e non possiedono tutte lo stesso termine per andare in prescrizione. Scopriamo insieme i requisiti.
Chiunque abbia ricevuto un sollecito per il pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione si è posto delle domande sulle cartelle esattoriali. Come ben sappiamo però, non tutte hanno lo stesso termine per cadere in prescrizione.
Per anni questo quesito ha diviso anche gli orientamenti legislativi. Dieci o cinque anni? L’opinione è stata modificata molteplici volte dalla Cassazione nel corso degli anni ma ultimamente sono giunti ad una conclusione. Vediamo insieme i dettagli.
Le Cartelle esattoriali quando cadono in prescrizione?
La Commissione Tributaria Regionale del Lazio, con la decisione 1471/2020 ha dato delle risposte. Negli ultimi tempi si è giunti alla conclusione che il termine breve a favore dei contribuenti rientra nei 5 anni. Trascorso questo periodo il contribuente non dovrà fare nessun adempimento formale e/o fiscale per estinguere il debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Nella prescrizione in cinque anni rientrano molti elementi ovvero le multe stradali, i contributi previdenziali e il canone Rai. Ma anche le imposte e le tasse dovute agli enti locali come Imu e Tari, le imposte e tasse dovute allo Stato come Iva e Irpef, e infine, ogni tipo di sanzione amministrativa.
Quest’ultimo elemento è stato stabilito nel 2016 dalla Suprema Corte, e risulta essere un orientamento che sta prendendo sempre più piede. In questi casi la prescrizione è automatica. Se però, il debito, si dovesse ripresentare nuovamente, si dovrà procedere con un’istanza in autotutela per l’invalidazione della cartella esattoriale. Questa prescrizione decorre a 60 giorni dalla notifica del debito oppure a seguito di una sentenza passata in giudicato.
Come visualizzare la cartella?
Le cartelle esattoriali sono sempre reperibili anche se sembra di averne perso traccia. La propria posizione può essere verificata presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate o direttamente sul portale online. Per quest’ultima opzione sarà necessario andare su “cittadini – controlla la tua situazione – estratto conto“.
Chi però è abilitato ai servizi Fisconline potrà eccedere inserendo le classiche credenziali. Se dovessero risultare delle cartelle non pagate, il soggetto potrà contestarle entro 60 giorni. Se i termini sono scaduti, si potrà avviare una contestazione ma dopo aver atteso un qualsiasi atto da parte dell’Agenzia delle Entrate.
I rischi per chi non paga le cartelle esattoriali sono molteplici, ma è sempre possibile tenere sotto controllo la propria situazione anche comodamente da casa.