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Scadenza IMU: allarme per gli errori che commettono anche Caf e commercialisti

È allarme in merito alla scadenza IMU per via degli errori che commettono i commercialisti e i Caf: ecco tutto ciò che c’è da sapere.

Manca poco alla scadenza del pagamento della prima parte dell’Imposta Municipale Unica, ossia l’IMU. Si tratta di un’imposta dovuta sugli immobili diversi dall’abitazione principale si paga come di consueto in due quote annuali. La prima, ossia l’acconto IMU, doveva essere versata entro il 16 giugno.

Allarme errori Scadenza IMU
Spesso caf e commercialisti commettono errori relativamente all’IMU – LaMiaPartitaIva.it

A tal proposito, è stato lanciato l’allarme in merito agli errori che spesso commettono anche i commercialisti e i Caf. Ciò detto, di seguito andremo ad approfondire la questione che tra l’altro riguarda moltissime persone.

Scadenza IMU, l’allarme a cui prestare attenzione

Come molti di voi già sapranno il termine ultimo previsto per il pagamento dell’IMU è fissato al 16 dicembre di quest’anno. Dato che tale data cadrà di sabato, però, si avrà tempo fino al 18 dicembre, ossia lunedì, per pagare la seconda rata, chiaramente, senza andare incontro a sanzioni.

In riferimento alle esenzioni previste, la Legge di Bilancio 2023 ha visto ampliarsi le ipotesi previste. Il versamento dell’IMU infatti non è previsto anche nel caso in cui sia stata presentata denuncia di occupazione abusiva o risulti avviata un’azione giudiziaria penale.

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L’Imu è un’imposta che sono chiamati a pagare alcune categorie di soggetti – LaMiaPartitaIva.it

Tra i soggetti passivi di IMU, invece, rientrano il proprietario dell’immobile, locatario per immobili concessi in locazione finanziaria, genitore che risulti assegnatario della casa su decisione del giudice. Bisogna ricordare che l’imposta in questione non si paga sulla prima casa, chiaramente, solamente nel caso in cui questa non rientri nella categoria degli immobili di lusso.

Sempre a tal proposito, mediante il decreto legge n 61 del 2023, è stata decisa la sospensione dell’acconto nel fino al 20 novembre 2023, nel caso degli immobili situati nelle zone colpite dalle alluvioni in Romagna, Toscana e Marche. Non solo, in presenza di immobili danneggiati, la legge prevede una riduzione del 50 per cento sull’imposta. In particolare, ciò vale per “i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati”. Tale condizione, inoltre, deve essere accertata in seguito alla perizia dell’ufficio tecnico comunale a carico del proprietario dell’immobile.

Ciò detto, nel caso in cui dovessero essere accertati eventuali errori di calcolo o di inserimento dati, questi rientrano nella responsabilità del soggetto che ha eseguito la pratica. Tra i più comuni ci sono il mancato aggiornamento del canone d’affitto o ancora dei familiari a carico.

Di conseguenza, se il contribuente si trova a pagare l’imposta a causa di una dichiarazione errata, può richiedere il rimborso dell’importo da parte del consulente. Ovviamente, è fondamentale provare che l’errore sia attribuibile al CAF o al commercialista fornendo la relativa documentazione.

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