Si avvicina la scadenza del saldo IMU 2023: il pagamento del tributo può essere evitato attraverso delle speciali esenzioni.
La scadenza è vicina, ma è possibile evitare di affrontare la spesa del saldo IMU attraverso le esenzioni stabilite dalla legge italiana. Sono infatti previsti numerosi casi di esonero totale dal pagamento dell’IMU. Il tributo non si paga qualora l’immobile di riferimento rispetti alcune caratteristiche e in base allo status particolare del contribuente. Alcuni tipi di esenzione sono noti a tutti, altri sono ancora poco conosciuti.
Il 18 dicembre 2023 è una data importante in materia fiscale: è il giorno in cui cade la scadenza del saldo dell’imposta sulla casa. Non tutti però sono obbligati a versare il tributo allo Stato. Coloro che godono di esenzioni disciplinate dalla normativa vigente possono evitare di preoccuparsi del saldo IMU in scadenza.
Il caso di esenzione più diffuso e quindi importante riguarda l’abitazione principale. Il tributo non va infatti pagato per la casa in cui il contribuente ha residenza e dimora abituale. Su tale casa, di norma, l’IMU non si paga, a meno che l’immobile non risponda a una categoria catastale di lusso.
Si tratta dunque di immobili appartenenti alle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e A/7. Il beneficio dell’esenzione vale anche sulle pertinenze di categoria catastale C/2, C/6 e C/7, ma nel limite massimo di tre ciascuna appartenete alle citate categorie.
Logicamente, il tributo va per forza versato se l’abitazione principale appartiene alla categoria catastale di lusso (A/1, A/8 e A/9). Attenzione, però: anche in questo caso è oggi prevista una detrazione di 200 euro. Inoltre è in vigore un’aliquota agevolata. E queste agevolazioni valgono anche sulle relative pertinenze di categoria catastale C/2, C/6 e C/7, ma sempre nel limite massimo di tre.
Rispetto al passato, cambia anche un’altra fattispecie. Se nello stesso nucleo familiare ci sono più abitazioni principali, è ora possibile sfruttare per ogni contribuente l’esenzione. oggi è possibile che ci siano più abitazioni principali. Inoltre anche la casa assegnata all’ex coniuge affidatario dei figli è considerata una prima casa.
L’imposta non si paga neanche sulla casa occupata abusivamente: si tratta di una novità introdotta nel 2023, per evitare che i proprietari a cui è stata occupata la casa siano costretti anche a versare il tributo per un immobile che in sostanza non hanno più sotto il loro controllo.
Lo stesso vale per gli immobili non utilizzabili né disponibili. Infine è prevista un’esenzione per terreni. Anche se occorre distinguere tra terreni agricoli ed edificabili. Quelli agricoli non sono sottoposti all’IMU se appartengono a coltivatori diretti e imprenditori agricoli.
Godono di esenzioni al saldo IMU pure i fabbricati con destinazione a usi culturali, quelli destinati esclusivamente all’esercizio del culto, i fabbricati di proprietà della Santa Sede o appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali.
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