Il Governo ha riscritto modalità e termini del versamento rateale di saldo e primo acconto di imposte e contributi: si procede in automatico.
Con l’approvazione in via definitiva di vari decreti legislativi di prima attuazione della Riforma fiscale cambierà anche la rateizzazione per saldo e primo acconto di imposte e contributi. Con tre specifiche modifiche alla precedente norma, l’esecutivo manda in soffitta l’obbligo di esercizio di opzione e dà in via all’ampliamento rateale automatico.
Tale novità introdotta dal Governo non è meno importante dell’imminente passaggio alle tre aliquote IRPEF, alla tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività. Insieme alle misure più note della Riforma fiscale, il Governo Meloni ha voluto infatti introdurre anche altre importanti novità.
Per esempio la nuova misura ordinaria dell’aliquota, pari al 24%, per l’IRES con relativa riduzione dell’aliquota stessa sulla parte di reddito impiegata in investimenti, in nuove assunzioni o in schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili. Va ricordata anche l’estensione agli immobili adibiti a uso diverso da quello abitativo della cedolare secca. Questo purché il conduttore sia un esercente, una attività d’impresa, o di arti e professioni.
Poi c’è appunto la rateizzazione di acconti e saldi IRPEF per autonomi e imprenditori individuali. In questo senso la Riforma pare coinvolgere un po’ tutti i tributi oggi esistenti, intervenendo sui procedimenti che governano gli adempimenti, l’accertamento, le sanzioni e il contenzioso.
Ma cosa significa che saldo e acconto delle imposte procederanno in automatico? Con il decreto legislativo in materia di adempimenti tributari cambiano in pratica le modalità solite e cambiano anche i termini del versamento rateale. Questo per quanto riguarda il saldo e il primo acconto di imposte e contributi.
Le prescrizioni contenute nell’articolo 8 del decreto determinano infatti tre modifiche all’articolo 20 del Dlgs 241/1997. Innanzitutto c’è l’abrogazione dell’obbligo di esercizio dell’opzione: il contribuente potrà d’oggi in poi avvalersi dell’istituto della rateizzazione attraverso un mero comportamento concludente. Quindi con una forma di manifestazione tacita della volontà negoziale.
Poi il Governo ha decretato l’ampliamento del periodo rateale. Sostanzialmente, il termine per ultimare il versamento è stato spostato dal mese di novembre al 16 dicembre dell’anno di presentazione della dichiarazione. L’istituto della rateizzazione passa poi da un massimo di sei a sette rate.
Poi si è deciso pure di razionalizzazione il calendario dei versamenti rateali. Come? Con la bipartizione delle scadenze fissate il 16 di ogni mese per i titolari di partita IVA e l’ultimo giorno del mese per gli altri soggetti unificata con la scadenza del giorno 16 di ogni mese per tutti i contribuenti.
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