Scopri il mondo segreto degli influencer italiani e i loro guadagni da capogiro. Ecco quanto possono guadagnare sulle diverse piattaforme social.
Nel 2022, nell’affascinante mondo dei social italiani, gli influencer hanno originato un giro d’affari da 308 milioni di euro. Nel 2023, c’è stato un aumento del 13%, portando il giro d’affari a un sbalorditivo valore di 348 milioni di euro. Questo strabiliante scenario è stato dipinto da DeRev, una società all’avanguardia nel campo della strategia digitale e della comunicazione, che ha analizzato a fondo il terreno fertile dei social.
Il Ceo di DeRev, il carismatico Roberto Esposito, ha chiarito che, sebbene l’Italia mostri un leggero rallentamento rispetto al fervore internazionale, c’è comunque una netta crescita. Questo fenomeno è attribuito alla ristrutturazione degli investimenti aziendali nel marketing, con un’impronta più marcata in Europa rispetto agli Stati Uniti.
Ma qual è il segreto dietro questo successo economico? Esaminando i settori, quelli più redditizi sono quello del Fashion & Beauty ha fatto un balzo incredibile, passando dal 15% al 25% del totale nel 2023. Il Gaming si posiziona al 12,9%, mentre Travel & Lifestyle al 12,5%. Uno spicchio di torta più grande per lo sport, che ha visto una crescita dal 4 al 12%, mentre Health & Fitness ha subito un lieve calo, scendendo dal 13% al 6,8%.
Ma come vengono distribuiti i compensi in questa galassia digitale? La varietà è la parola d’ordine, con cifre che oscillano a seconda del social network e del prestigio dell’influencer. Facebook, una volta un terreno fertile, ha perso parte del suo splendore. Instagram e TikTok, invece, sono i nuovi epicentri dell’influencer marketing. Instagram sta vivendo un’epoca d’oro, con compensi in costante ascesa, mentre TikTok ha alzato l’asticella per diventare un vero e proprio “battesimo” per gli aspiranti influencer.
YouTube, il veterano del gruppo, continua a detenere i compensi più elevati, ma la crescita si è leggermente stabilizzata. Tuttavia, il futuro rimane incerto, con una competizione sempre più accesa tra i colossi dei social media. Ma l’evoluzione non si ferma qui.
Nuove piattaforme emergono, mentre altre subiscono cambiamenti drastici. Twitter è uscito di scena dall’elenco, mentre LinkedIn si prepara a un revival, aprendo le porte a una nuova era della creator economy. E non possiamo ignorare l’esplosione dei virtual influencer, sostenuti dall’intelligenza artificiale e dal fervore degli avatar con il metaverso.
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