Cartelle esattoriali e rottamazione: non cambia nulla e non ci sarà nessuna rottamazione dei ruoli. Ecco i dettagli e le curiosità.
Quando ci si interfaccia con il termine “cartella esattoriale” , molti dei nostri lettori non hanno bene in mente di cosa si tratta: possiamo dirvi che la cartella esattoriale non è altro che una cartella di pagamento che l’Agenzia delle entrate invia ai contribuenti al fine di recuperare i crediti vantati dagli enti impositori. Ovviamente ogni cartella ha il suo percorso e, oggi, in questo articolo, andremo ad analizzare nel dettaglio la rottamazione di esse e l’eventuale sospensione che, a quanto pare non avverrà.
Innanzitutto, possiamo dire che la cartella esattoriale contiene la descrizione delle somme dovute all’ente creditore, le modalità di pagamento di tali somme, e le istruzioni per richiedere la rateizzazione, la sospensione o proporre ricorso.
Le somme che risultano dovute in corso dei controlli, vengono iscritte a ruolo, ossia un elenco che contiene i nominativi dei debitori, la tipologia del credito e le relative somme dovute. L’Agente della riscossione può, a seguito di istanza del contribuente, concedere la rateizzazione della cartella ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. 602/73, salvo diversi indicazioni da parte dell’ente creditore.
Rottamazione quater: ecco cosa cambia
Oggi, però, sta cambiando qualcosa circa il sistema di rottamazione quater che, con il decreto Mille Proroghe arrivato il 21 Febbraio, ottiene l’approvazione definitiva e l’ulteriore proroga della rottamazione quater. Cambiano, con la riapertura dei termini sia per quelli che hanno pagato e sia per chi non lo ha ancora fatto. Extratime anche per i cittadini e le cittadine dei territori colpiti dalle alluvioni di maggio e le scadenze sono previste al 15 maggio 2024.
Con questa proroga, diversamente da quanto è avvenuto in passato, si conferma anche la possibilità di beneficiare della canonica tolleranza dei 5 giorni.
Nel dettaglio L’Agenzia delle entrate, con la risposta a interpello n. 54/2024, ha sostenuto che in presenza di debiti fino a 1500 euro, le partite a ruolo oggetto di rottamazione quater non rilevano ai fini del divieto di compensazione. Ovviamente, questo vale fino a che il debitore non decade dalla definizione agevolata.
Il tutto riguardava un caso specifico dove, il contribuente avendo indicato nella dichiarazione di definizione agevolata, dei carichi scaduti, intendeva utilizzare in compensazione i crediti d’imposta spettanti.
La pendenza di procedura di definizione agevolata avrebbe dovuto essere considerata come una sorta di sospensione dei ruoli e di conseguenza avrebbe disinnescato il divieto in questione. In conclusione, quindi, l’Agenzia non determina alcuna sospensione delle attività di recupero forzato.