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Risparmio vietato. Multe di 5 mila euro

Attenzione, c’è una circostanza in cui si può pensare di ottenere un risparmio, ma che in realtà comporta una multa pesante. Ecco quale.

In un periodo come quello che stiamo vivendo in cui sono tante le famiglie che arrivano quasi stremate alla fine del mese l’idea di ottenere un risparmio tangibile non fa certamente male. Questo ragionamento vale un po’ in tutti gli ambiti, anche semplicemente quando andiamo al supermercato e acquistiamo quello che finirà sulla nostra tavola, ma a maggior ragione quando si tratta di sostenere spese molto più ingente.

niente risparmio ma multa pesante
Risparmiare non fa mai male a nessuno – Foto: Lamiapartitaiva.it

In questa categoria rientrano certamente le ristrutturazioni di casa, a volte davvero costose, per questo si può arrivare a rinviare più volte ogni progetto. Se si decide però di realizzare i lavori è bene prestare attenzione a ogni aspetto, compresi quelli burocratici, ch in Italia sono stringenti.

Non sempre il risparmio è garantito

Quando si tratta di effettuare ristrutturazioni in casa si cerca sempre di prestare attenzione a ogni dettaglio, ben sapendo che si tratta di lavori che non si fanno frequentemente, Non può che esserci il desiderio che il risultato che si otterrà sia perfetto o quasi, così da sentirsi ancora più a proprio agio quando si varcheranno le mura domestiche.

Anzi, in questi casi si tiene talmente tanto a quello che si decide di fare da arrivare a non badare a spese, anche se effettivamente cercare di fare il tutto puntando anche al risparmio non può essere un male. Prima di procedere è però necessario seguire una pratica che risulta essere fondamentale, anche se chi non è al corrente tende a trascurarla. Si tratta della certificazione di congruità della manodopera, ovvero l’incidenza del lavoro sul costo complessivo dell’opera, passo indispensabile per ottenere le detrazioni e rientrare quindi almeno parzialmente della cifra destinata all’opera.

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E’ bene non trascurare alcun dettaglio quando si fa una ristrutturazione in casa – Foto: Lamiapartiaiva.it

Le regole sono recentemente cambiate, in seguito all’entrata in vigore della legge di conversione (n. 56 del 2024), che rientra in quello che può essere definito Decreto 1° maggio, di cui a breve saremo a conoscenza del testo integrale.

Il documento di integrità della manodopera spiega l’incidenza che il costo sostenuto per la manodopera ha avuto in merito, sulla base delle informazioni diffuse dall’impresa alla Cassa Edile. Non dovranno quindi mancare valore complessivo dell’opera, valore dei lavori edili previsti per la realizzazione della stessa, committenza ed eventuali imprese appaltatrici.

Nel documento il costo sostenuto per la manodopera non può che essere proporzionale alla spesa sostenuta per il lavoro stesso, anche se troppo spesso si registra un’incongruenza, legata all’impatto del lavoro in nero, ancora troppo diffuso nel settore. Qualora non si portasse a termine l’obbligo, la sanzione previsa va a un minimo di 1.000 a un massimo di 5.000 euro. Questa può scattare in caso di cantieri pubblici o privati superiori a 70 mila euro, per questo le piccole ristrutturazioni non possono che essere escluse.

Questo non sembra comunque comportare grandi conseguenze per le famiglie, che in caso di importi così elevati non possono che farsi assistere da un professionista. A lui spetta così il compito di seguire ogni compito così da evitare disguidi.

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