Finanza

Riforma fiscale per le partite Iva nel 2024: cosa cambia per i professionisti

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Valentina Giungati

Per il 2024 sono previsti cambiamenti che si rivolgeranno a tutta la cittadinanza per la riforma fiscale e nello specifico ai professionisti. 

Nel 2024 infatti è previsto il concordato per le partite Iva, questo riguarderà i due anni successivi e offrirà numerosi vantaggi dal punto di vista fiscale. Ovviamente dall’altra ci saranno delle scadenze molto ferree da rispettare a cui fare attenzione, ovviamente ritenute differenti e novità di vario tipo che sarà bene anche studiare con il proprio commercialista.

Riforma fiscale per i professionisti (lamiapartitaiva.it)

Il concordato biennale è una delle tante nuove misure, ed è una proposta che viene fatta all’Agenzia delle Entrate e che permette così di andare a determinare in via preventiva quelle che sono le imposte dovute. Quindi saranno coinvolte le partite Iva, sia quelle ISA che i forfettari. Con il piano preventivo si potrà fare un conteggio di quanto dovuto e dell’IRAP.

Riforma fiscale per le partite Iva

L’Agenzia delle Entrate entro il 15 marzo condividerà un programma che permetterà ai cittadini con partita Iva di andare ad acquisire le informazioni per poi determinare la convenienza del concordato. In questo modo si definiranno gli utili, in base all’andamento economico. I soggetti potranno aderire alla proposta che non è vincolante, quindi si può liberamente scegliere di attuarla o meno, entro il 31 luglio del 2024.

Potranno rientrare in questo coloro che hanno un punteggio ISA di almeno 8, coloro che non hanno debiti tributari maggiori di 5 mila euro, anche sanzioni o simili. Non vengono accettati coloro che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi o avuto problemi importanti come condanne.

Riforma fiscale per il 2024 (lamiapartitaiva.it)

Viene da chiedersi quindi tutto questo che tipo di beneficio possa determinare per chi accetta, quello che cambia sono sia gli adempimenti dal punto di vista contabile che dichiarativo con vantaggi importanti. Il principale è che le partite Iva che incasseranno più soldi di quanto dichiarati non riceveranno alcuna tassazione su quelle cifre. Ovviamente, di contro, se incasseranno di meno non cambierà nulla e dovranno pagare quanto definito prima a meno che non vi siano delle circostanze eccezionali e allora se si eccede la misura del 60% rispetto a quanto definito non ci saranno effetti.

Il concordato e viene accettato ha validità nel biennio e comunque risulta valido fino alla cessazione dell’attività stessa quindi si può beneficiare di questo blocco sulla tassazione. Sono ammessi anche coloro in regime forfettario che hanno però già avviato l’attività nel periodo di imposta pregresso, la cosa essenziale è studiare con attenzione gli importi.

Valentina Giungati

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