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Riforma fiscale: in arrivo più tasse sul patrimonio e niente flat tax, le novità sono preoccupanti

L’OCE ha analizzato la riforma fiscale, evidenziandone gli aspetti peculiari e proponendo modifiche per renderla più equa. Ecco i dettagli.

Uno dei principi ispiratori della nuova Riforma fiscale è la flat tax per tutti, necessaria, secondo il Governo, per incrementare le entrate e assicurare equità tra i contribuenti.

riforma fiscale con nuove imposte
Le novità della Riforma fiscale preoccupano i contribuenti (lamiapartitaiva.it)

L’OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), tuttavia, non è di tale avviso. Analizzando il progetto, ha proposto delle modifiche per favorire la crescita economica del Paese. Bisognerà, innanzitutto, riformare il sistema di tassazione del patrimonio, ad esempio introducendo nuovamente l’IMU sulla prima casa e incrementando le imposte di successione.

Dovrebbe, inoltre, essere predisposto un nuovo sistema delle detrazioni fiscali, tagliando le tasse sul reddito e i contributi per coloro che hanno redditi bassi. Ma vediamo, nel dettaglio, quali sono i suggerimenti dell’OCSE.

I consigli dell’OCSE per la crescita fiscale del Paese

L’obiettivo della Riforma fiscale è l’inserimento di una flat tax generalizzata. Per l’OCSE, questo passaggio non porterebbe a dei reali benefici ma, al contrario, potrebbe avere due pericolosissime conseguenze negative, ossia la perdita di progressività e la riduzione delle entrate fiscali.

I cd. sistemi di tassazione piatta, infatti, comportano eccessivi sacrifici per i contribuenti con redditi medi e, inoltre, compromette la base fiscale. Ad esempio, il regime dei forfettari con redditi fino a 85 mila euro oppure quello agevolato sui premi di produttività dei lavoratori dipendenti non producono dei benefici dal punto di vista delle entrate tributarie e comportano una violazione dei principi di equità fra redditi alti e bassi.

nuove tasse proposte dall'OCSE
L’OCSE ha proposto l’introduzione di nuove imposte (lamiapartitaiva.it)

Quali interventi sarebbero più adeguati alla condizione economica dell’Italia, secondo l’OCSE? Innanzitutto, si potrebbe pensare al ripristino dell’IMU sulla prima casa, eventualmente prevedendo delle agevolazioni per coloro che hanno un reddito medio-basso. Sarebbe, poi, opportuno aggiornare la base di calcolo per l’imposizione fiscale sugli immobili, adeguando i valori catastali a quelli di mercato.

L’OCSE suggerisce anche di incrementare le tasse di successione per i patrimoni elevati, in modo tale da assicurare introiti per le casse dello Stato senza gravare eccessivamente sui contribuenti e da promuovere un’equa ridistribuzione di ricchezza tra le generazioni.

Uno degli obbiettivi principali dovrà essere, ovviamente, la lotta all’evasione fiscale, che attualmente è pari a circa il 5% del PIL. Le entrate derivanti dalla tassazione IVA sono notevolmente inferiori alla media OCSE e questo è un chiaro segnale di quanto l’evasione in Italia sia maggiore rispetto agli altri Stati europei.

Per compensare gli effetti delle tasse indirette (ad esempio, quelle sul patrimonio), il taglio del cuneo fiscale potrebbe diventare una riforma strutturale, in modo tale da trasferire il peso fiscale dal lavoro ai consumi e alla proprietà. L’ideale, infatti, sarebbe avere meno tasse dirette e più tasse indirette.

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