Si tratta di una misura a vocazione strutturale pensata per sostenere i titolari di Partita IVA durante le crisi economiche: ecco i dettagli.
Il Governo è al lavoro per introdurre nella Legge di Bilancio ed in seno alla manovra finanziaria prevista per il 2024 la conversione della cosiddetta misura ISCRO (ovvero dell’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale ed Operativa) da straordinaria a strutturale ed a beneficio di liberi professionisti e titolari di Partita IVA.
L’indennità ISCRO è gestita dall’INPS e oscilla all’interno di una forbice che va da un minimo di 250 Euro ad un massimo di 800 Euro, calcolati come il 25% dei redditi dichiarati nei due anni precedenti alla sua erogazione. Fino ad ora è stata concessa come misura straordinaria ma, in base alle intenzioni dell’esecutivo, è destinata a diventare un’indennità di tutela simile alla cassa integrazione per i lavoratori dipendenti.
L’obiettivo è quello di renderla una misura in grado di assicurare continuità reddituale anche ai liberi professionisti e ai titolari di Partita IVA durante i periodi di incertezza e di crisi economica, soprattutto in considerazione della persistenza attuale del caro vita, in particolar modo relativo ai prezzi dell’energia, e del contesto di forte precarietà e insicurezza in ambito lavorativo.
Le principali caratteristiche della nuova ISCRO e come richiederla
Per renderla maggiormente inclusiva e in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze dei lavoratori autonomi, l’esecutivo ha previsto l’adozione e applicazione per l’ISCRO di significative novità. Tra queste, l’idoneità scatterà non più a partire dai 4 anni di attivazione della Partita IVA, bensì un anno prima, ovvero dopo 3 anni dall’inizio della professione autonoma.
Inoltre, il limite di reddito viene elevato ai 12.000 Euro annuali ed i professionisti autonomi che la richiederanno nel 2024 dovranno dimostrare per l’anno 2023 un reddito inferiore al 70% della media dei redditi ottenuti nel biennio precedente, ovvero tra il 2021 e il 2022. Inoltre, viene mantenuto l’obbligo dell’iscrizione alla Gestione Separata.
Ancora, i lavoratori autonomi potranno avanzarne domanda solo dimostrando di essere in regola con i pagamenti dei contributi previdenziali e continueranno ad essere esclusi quanti già percepiscono assegni o pensioni di inclusione e di sostegno al reddito. Per poter richiedere l’ISCRO, a partire dal prossimo primo di Gennaio i lavoratori autonomi e le Partite IVA potranno compilare la domanda direttamente dal sito web istituzionale dell’INPS oppure anche recandosi fisicamente presso gli sportelli attivi sul territorio.