Scopriamo le caratteristiche principali di come funziona il regime forfettario per il 2024: ci sono dei requisiti da tenere a mente per non sbagliare.
Il regime forfettario è una modalità più semplice di tassazione per piccoli imprenditori e professionisti previsto nel nostro Paese. Esso presenta delle determinate condizioni e limitazioni però per poterne accederne. È bene sottolineare chi può beneficiare di questo regime e quali sono i motivi di esclusione, soprattutto in relazione ai cambiamenti normativi previsti per il prossimo anno.
Per accedere al regime forfettario nel 2024, bisogna avere l’ok su alcuni criteri: Limiti di Ricavi o Compensi, per cui le persone devono aver avuto ricavi o compensi, calcolati su base annua, non superiori a 85.000 euro nell’anno che sta per terminare. Superando questa soglia, ma rimanendo al di sotto dei 100.000 euro, l’esclusione dal regime avviene l’anno successivo.
Allo stesso tempo, con ricavi oltre i 100.000 euro, l’esclusione è immediata, con applicazione delle regole ordinarie Irpef e IVA. Per quanto riguarda le spese per il lavoro, esse non devono essere superiori a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, dipendente o a collaboratori, anche relativamente a un progetto su cui la persone ha lavorato.
Esistono diverse condizioni che possono impedire l’accesso a questo speciale regine. Vediamoli insieme.
Regimi Speciali IVA o Forfetari: A chi già usufruisce di regimi speciali ai fini IVA o di regimi forfetari di reddito non può avere accesso al forfettario. Residenza Fiscale: I non residenti in Italia sono esclusi, ma con l’eccezione di coloro che risiedono in Stati membri dell’UE o dello Spazio economico europeo e che producono in Italia almeno il 75% del reddito.
Interessante anche la categoria di chi ha Attività Economiche Specifiche: sono tagliati fuori coloro che per lavoro si occupano di di cessione di immobili, terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi. Partecipazione in Altre Società: Chi partecipa a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari, o controlla società a responsabilità limitata, non può accedere al regime se l’attività è riconducibile a quella svolta individualmente.
Redditi da Lavoro Dipendente: Chi nel 2023 ha percepito redditi da lavoro dipendente superiori a 30.000 euro è escluso, a meno che il rapporto di lavoro non sia cessato entro quell’anno. C’è un altro aspetto da valorizzare: è l’applicazione di questo regime ai lavoratori interinali. La verifica della prevalenza dell’attività nei confronti di datori di lavoro specifici va effettuata al termine dell’anno fiscale.
Questo tema è decisivo per i lavoratori interinali che scelgono di aprire una partita IVA e collaborare per lo più con l’impresa utilizzatrice del contratto di somministrazione. In questo caso, il lavoratore farebbe bene a controllare se l’attività prevalente è svolta nei confronti di un datore di lavoro con cui esistevano rapporti di lavoro nei due periodi d’imposta precedenti (2023 e 2022, per intenderci).
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