C’è un guadagno minimo che si dovrebbe avere in Italia per non sentirsi povero? Non è impossibile rispondere alla domanda.
Avere un lavoro stabile in Italia è ormai diventato quasi un miraggio, ma anche chi ha questa fortuna potrebbe essere costretto a sopportare guadagni che risultano essere troppo bassi o che comunque non permettono di arrivare del tutto senza preoccupazioni alla fine del mese. La situazione non può che essere più difficile soprattutto per chi a questo deve aggiungere spese fisse come quelle previste per mutuo o affitto o ha figli da mantenere.
In troppi casi è inevitabile dover fare sacrifici, anche solo l’idea di mangiare una pizza fuori può risultare proibitivo, a maggior ragione quella di prendersi qualche giorno di vacanza in una località a lungo sognata. Chi è alle prese con una serie di ristrettezze non può che sentirsi povero e allo stremo delle forze, ben sapendo di non potersi permettere troppi strappi alla regola.
Chi arriva con difficoltà alla fine del mese non può che sentirsi stanco di questa situazione, ma non può che continuare a fare sacrifici se sa di non avere molte altre alternative. Guardarsi attorno in cerca di un lavoro migliore non è sempre così fattibile, ma anche chi dovesse trovarne uno difficilmente riesce a ottenere stipendi così elevati.
Se ci si vuole sentire più o meno tranquilli si dovrebbe fare il possibile per rientrare in quella che viene definita “classe media”, ovvero chi non si sente povero o è a rischio povertà, ma non è nemmeno ricco.
L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha cercato di dare dei parametri di riferimento, sottolineando come in questa categoria possa rientrare chi ha un reddito compreso tra il 75% e il 200% del reddito mediano di ogni Paese di riferimento. Non si tratta quindi di un valore univoco, ma che può dipendere da nazione, ben sapendo come il costo della vita possa essere diverso (a volte ci sono variazioni anche tra zone diverse dello stesso Paese).
Nel caso dell’Italia è possibile tenere presente il Rapporto Istat sulle condizioni di vita e reddito delle famiglie (riferito al biennio 2021-2022), che ha individuato il reddito mediano come pari a 26.979 euro (mentre quello medio è di 33.798 euro), 2.248 euro al mese. Con questo termine, è bene precisarlo, si intende il reddito della persona a metà della distribuzione, ben sapendo come il 50% della popolazione sia al di sopra di quella soglia e il 50% al di sotto.
Tenendo presente questo quadro, possiamo definire non povero chi in Italia ha un guadagno (importo netto) tra i 20.234 e i 53.958 euro.
Il guadagno di cui si ha bisogno per evitare di sentirsi povero non può che variare a seconda di quante persone debbano vivere con quello stipendio (o pensione). A fare la differenza non può che essere la presenza o meno di figli (c’è anche chi li ha ma sono ormai indipendenti economicamente).
Nel primo caso, infatti, il reddito mediano è di 41.218 euro (quindi sono nella classe media le famiglie che guadagnano tra i 30.913 e gli 82.436 euro). Per chi invece non ha figli e può quindi avere meno bisogni da soddisfare si scende a 30.497 euro (con classe media tra i 22.872 e i 60.994 euro).
AirTag 2, in arrivo nel 2025, promette miglioramenti significativi in prestazioni e sicurezza, mantenendo il…
Le economie dell'Europa dell'Est, colpite dal rallentamento tedesco e dalla crisi industriale, affrontano sfide significative,…
Weekend turbolento per i viaggiatori italiani: uno sciopero di 24 ore senza fasce di garanzia…
Brembo riporta ricavi di 2,93 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024, con…
Mara Venier condivide le sue fragilità e esperienze dolorose in un'intervista, affrontando temi di violenza,…
Scopri le migliori lavatrici economiche sotto i 350 euro, con prestazioni elevate e caratteristiche essenziali…