Il ricorso per il riconoscimento dell’invalidità civile all’INPS ha un costo se effettuato al patronato: ecco quanto si può spendere.
Può succedere che l’INPS neghi al richiedente il riconoscimento di invalidità per parere negativo della commissione medica, vizi nella domanda o difetti procedurali. Di solito, i problemi riguardano i limiti reddituali, la cittadinanza, la residenza, il permesso di soggiorno e altri punti amministrativi. A questo punto si può sempre ricorrere allo strumento del ricorso, sia in autonomia che attraverso la guida di un patronato.
Facendo da soli, ovviamente, il ricorso non ha costi burocratici. In caso di sostegno da parte del CAF, la procedura ha un prezzo che varia in base al reddito del richiedente. L’accertamento sanitario da solo non basta per il riconoscimento dell’invalidità civile.
Dopo la visita, c’è bisogno di inoltrare una regolare domanda all’INPS così da ottenere dei benefici economici corrispondenti alla propria invalidità. Si va dalla pensione di inabilità corrisposta agli invalidi totali all’indennità di accompagnamento.
L’istituto garantisce poi assegni mensili agli invalidi parziali e indennità di frequenza ai minori invalidi. Dopo la richiesta fatta all’INPS, l’istituto dà mandato a una commissione medica e legale dell’ASL di verificare il grado di invalidità civile del richiedente.
Quando il riconoscimento dell’invalidità è negato, il richiedente può appunto presentare un ricorso. Qualora si scelga di non procedere per via giudiziaria ma di tentare solo la strada amministrativa, il ricorso può essere effettuato in autonomia o con l’aiuto di un patronato.
Quando il reddito del richiedente eccede i 34.585,23 euro è necessario corrispondere un contributo di 43 euro. E se il ricorso non viene accolto, per evitare il pagamento delle spese processuali, il richiedente deve avere un reddito sotto i 23.056,82 euro. Per i costi legali, legati al procedimento giudiziario, è garantita l’opportunità di accedere all’assistenza legale gratuita (il gratuito patrocinio), nel caso di reddito annuo individuale inferiore a 12.838,01 euro.
Va ricordato che il ricorso amministrativo è limitato ai provvedimenti di revoca o rigetto della prestazione economica. Invece la procedura giudiziaria vale come risposta al giudizio sanitario della Commissione. Per presentare il ricorso amministrativo è sufficiente collegarsi al portale dell’INPS.
Bisogna seguire il percorso “Prestazioni e Servizi“, da qui andare in “Servizi” e poi in “Ricorsi amministrativi”, tramite le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Per il ricorso legale, in generale, è possibile contestare il responso della commissione relativo all’assegnazione o meno dell’invalidità civile entro un periodo di 6 mesi dalla notifica, rivolgendosi al tribunale.
Un avvocato che lavori alla causa non ha un tariffario preciso. Di solito, per impostare la fase istruttoria e di trattazione, si spende più di 1.000 euro. A questa cifra si aggiungono gli oneri di legge e i costi di Contributo Unificato.
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