Quali sono le regole per il fermo amministrativo sulle auto? Vediamo tutto quello che bisogna sapere a riguardo
Il fermo amministrativo, per essere applicato, richiede un debito di un importo minimo o può coinvolgere i veicoli del debitore indipendentemente dall’importo dovuto? È una domanda che potrebbe sorgere a qualsiasi contribuente con debiti da sanare. La normativa che disciplina questa misura non stabilisce un importo minimo al di sotto del quale non possa essere applicata, suscitando quindi molta curiosità . Ad esempio, se un contribuente ha un debito di 1000 euro (o inferiore) con l’amministrazione finanziaria, corre il rischio di vedere il veicolo bloccato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione? Quando Equitalia Spa gestiva la riscossione, erano previste soglie minime per l’applicazione del fermo auto. Tuttavia, con il cambio di ente responsabile della riscossione, queste soglie sono state considerate superate. Ma vediamo nello specifico come funziona il fermo amministrativo.
Fermo amministrativo sulle auto, ecco come funziona
Il fermo amministrativo è un provvedimento che impedisce l’utilizzo di un’auto come garanzia di credito in caso di un debito non saldato nei confronti dell’Erario da parte del proprietario del veicolo. In particolare, questo atto è emesso dall’Agenzia delle Entrate Riscossione in seguito al mancato pagamento di tributi, tasse o multe derivanti da violazioni del Codice della Strada. Incorrere in un fermo amministrativo è più comune di quanto si possa pensare: basta non saldare l’IRPEF, l’IVA o il bollo auto per rischiare la sospensione dell’utilizzo dell’auto.
La presenza di cartelle esattoriali non pagate agisce come deterrente all’utilizzo dell’auto da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se, entro 60 giorni dalla ricezione della cartella, il debitore non salda il debito indicato, l’Ente può autorizzare il fermo amministrativo dell’automobile per recuperare la liquidità dovuta ai creditori.
In altre parole, il blocco dell’auto serve come garanzia per le somme non pagate e dovute dal debitore. Il proprietario non solo non potrà circolare su strada con il veicolo interessato dal fermo amministrativo, ma sarà anche soggetto a ulteriori restrizioni.
Mentre ci sono limiti specifici per l’ipoteca e il pignoramento (20.000 euro per l’ipoteca e 120.000 euro per il pignoramento immobiliare), il legislatore non ha previsto alcun limite per il fermo amministrativo. In situazioni di debito di importo molto basso, come si procede in questo caso?
Per colmare le lacune legislative, la Corte di Cassazione ha cercato di intervenire con sentenze che, inizialmente, miravano ad annullare fermi amministrativi caratterizzati da una sproporzione tra il debito e il valore del veicolo.
Tuttavia, di recente, la Suprema Corte ha modificato il proprio orientamento, affermando che il fermo amministrativo può essere applicato in ogni caso, indipendentemente dall’importo del debito. Questo cambiamento è facilmente comprensibile poiché la misura ha l’obiettivo di incentivare il debitore a saldare il dovuto, anche quando si tratta di importi ridotti.
Il fermo auto può, pertanto, essere attuato anche per debiti modesti, e la Corte di Cassazione ha precisato che l’agente di riscossione può procedere con tale misura senza basarsi sull’entità del debito.
Ma quando scatta il fermo amministrativo? Per colmare le lacune legislative, la Corte di Cassazione ha cercato di intervenire con sentenze che, inizialmente, miravano ad annullare fermi amministrativi caratterizzati da una sproporzione tra il debito e il valore del veicolo.
Tuttavia, di recente, la Suprema Corte ha modificato il proprio orientamento, affermando che il fermo amministrativo può essere applicato in ogni caso, indipendentemente dall’importo del debito. Questo cambiamento è facilmente comprensibile poiché la misura ha l’obiettivo di incentivare il debitore a saldare il dovuto, anche quando si tratta di importi ridotti.
Il fermo auto può, pertanto, essere attuato anche per debiti modesti, e la Corte di Cassazione ha precisato che l’agente di riscossione può procedere con tale misura senza basarsi sull’entità del debito.
In alcuni casi, però, anche se si ha un fermo amministrativo si può circolare. Vediamo nel dettaglio queste situazioni.
Come già evidenziato, un veicolo soggetto a fermo amministrativo è assolutamente vietato circolare su strada. Tuttavia, c’è un’eccezione che si applica nel caso in cui l’atto sia illegittimo, consentendo la richiesta di nullità o illegittimità del fermo stesso. È poco noto, ma il fermo amministrativo può essere considerato illegittimo, in particolare quando coinvolge l’unico veicolo presente in una famiglia. La giurisprudenza nazionale riconosce la scorrettezza di questa pratica, cercando di tutelare in parte il proprietario dell’auto.
La Commissione Tributaria di Milano, il 3 aprile 2014, ha affrontato questa questione stabilendo che, quando l’Agenzia delle Entrate Riscossione dispone il fermo amministrativo su un veicolo utilizzato dal debitore per recarsi al lavoro e non dispone di altri mezzi di circolazione, l’auto coinvolta va considerata indispensabile per lo svolgimento del suo lavoro.
Di conseguenza, in questo specifico caso, il fermo amministrativo non produce alcun effetto (è considerato illegittimo), consentendo al proprietario di circolare liberamente su strada.