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Pochi vaccinati, la malattia torna a diffondersi. Allarme rosso sanità

Una malattia per cui esiste un vaccino non dovrebbe diffondersi così in fretta. La crescita preoccupa i medici… 

Con un aumento significativo dei casi registrati a livello globale e un numero preoccupante di morti, la questione della copertura vaccinale si fa sempre più urgente. Le organizzazioni sanitarie mondiali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità e i Centers for Disease Control and Prevention, stanno lanciando allarmi e segnalando le difficoltà nel raggiungere le soglie necessarie di immunizzazione. Un tema da tenere d’occhio, considerando l’importanza di proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione.

I numeri allarmanti del morbillo

Nel 2023 sono stati riportati circa 10,3 milioni di casi di morbillo in tutto il mondo. Questo rappresenta un incremento del 20% rispetto all’anno precedente; una statistica che non può passare inosservata. Con un bilancio di 57 Paesi colpiti da epidemie significative, le ripercussioni della mancanza di immunizzazione sono evidenti e allarmanti. I dati, pubblicati recentemente, mostrano chiaramente che è cruciale mantenere almeno il 95% di copertura vaccinale per prevenire l’espansione della malattia. Tuttavia, l’obiettivo della vaccinazione universale sembra ancora lontano.

A rendere la situazione ancor più drammatica ci sono i decessi legati al morbillo: nel solo 2023, 107.500 persone, prevalentemente bambini sotto i cinque anni, hanno perso la vita a causa di complicanze. Anche se c’è stata una diminuzione dell’8% rispetto all’anno scorso, la mortalità è ancora troppo alta, soprattutto considerando che il morbillo è una malattia prevenibile attraverso la somministrazione di semplici dosi di vaccino. Dati che fanno sorgere interrogativi sulla gestione della salute pubblica e sull’accesso ai servizi sanitari nei vari Paesi, specialmente in quelli più vulnerabili.

Le cause della risalita del morbillo

Il morbillo è causato da un virus estremamente contagioso ma, sfortunatamente, molti continuano a considerarlo una malattia infantile “comune”. Questo approccio può rivelarsi patetico, visto che per i bambini, in particolare quelli sotto i cinque anni, il rischio di complicazioni è elevato. Malattie gravi come cecità, danni cerebrali o addirittura morte possono derivare da un’infezione di morbillo.

Le epidemie che si stanno verificando in diverse parti del mondo sono spesso legate a falle nei programmi di vaccinazione. Anche se il numero di morti ha mostrato un calo, rimane inaccettabile: è chiaro che le lacune nella copertura vaccinale hanno un impatto diretto sulla salute pubblica. Ogni bambino non vaccinato rappresenta un potenziale veicolo di contagio, mettendo a rischio non solo se stesso, ma anche i coetanei e gli adulti con condizioni più fragili.

L’aumento dei casi non è più una questione limitata a regioni specifiche. Infatti, i dati mostrano che le epidemie si stanno verificando in ogni parte del mondo, con una prevalenza nelle regioni africane, dove le misure sanitarie possono essere più sfidanti. Anche nei Paesi del Mediterraneo orientale e in Europa si sono registrati incrementi significativi. È quindi essenziale che l’attenzione si sposti verso l’implementazione di strategie efficaci e tempestive per la vaccinazione.

La copertura vaccinale inefficace e le conseguenze

Nonostante i dati allarmanti, emerge un panorama preoccupante riguardo alla copertura vaccinale. Nel 2023, più di 22 milioni di bambini non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino contro il morbillo. A livello globale, la copertura per la prima dose si attesta sull’83%, mentre per la seconda si abbassa al 74%. Queste cifre sono tutt’altro che sufficienti per interrompere la trasmissione del virus e per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione.

Allarme rosso morbillo
In pochi si vaccinano, il morbillo continua a diffondersi – www.LaMiaPartitaIVA.it

Le conseguenze di questa insufficiente copertura sono tangibili, portando a epidemie in ben 57 Paesi, un dato che è notevolmente aumentato rispetto ai 36 dell’anno scorso. Questa crescita in numeri così ampi solleva interrogativi sull’efficacia delle politiche sanitarie adottate in vari contesti. È vitale che venga attuato un piano strategico per migliorare l’accesso ai vaccini, garantendo a tutti i bambini, indipendentemente dal loro contesto socio-economico, l’opportunità di essere protetti da questa malattia.

Le disparità nella diffusione delle informazioni, l’accesso limitato a strutture sanitarie adeguate e le credenze culturali possono avere un ruolo significativo nel perpetuare questa situazione. L’amianto ripetuto è che la salute pubblica richiede un impegno costante; ora più che mai, è essenziale mobilitare risorse e iniziative per garantire che ogni bambino riceva la vaccinazione contro il morbillo, affinché il mondo si possa avvicinare all’obiettivo di eliminazione della malattia.

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