Attenzione ai pignoramenti, perché anche la pensione non è esclusa. Ecco cosa sapere e come non rischiare di perdere soldi.
Avere debiti da pagare è una delle più grandi preoccupazioni delle persone. Questo perché si è molto preoccupati dei propri risparmi e delle proprie finanze e può succedere di non riuscire ad assolvere ad un’obbligazione economica. Per questo la legge ha fissato delle leggi che tutelano i creditori e i debitori per la soddisfazione da parte dei primi e la tutela dei secondi da chi esige il credito.
Ogni bene può essere pignorabile, ma ci sono dei limiti stabiliti per legge che possono far tirare un sospiro di sollievo, soprattutto agli eredi di un parente defunto. In questo articolo parliamo del caso della pensione e di cosa dice la legge riguardo al pignoramento.
Pignoramento della pensione: quando è possibile
Anche la pensione può essere pignorata, poiché i creditori hanno diritto di riscuotere i crediti. Ma cosa succede quando questa appartiene ad una persona che passa a miglior vita? Si chiama pensione di reversibilità e va agli eredi del defunto. Se questo aveva dei debiti, gli eredi rischiano il pignoramento della somma? Si e no. Ecco quali sono i casi e cosa prevede la legge.
La pensione di reversibilità per i superstiti può essere pignorata, rispettando però il limite previsto dalla normativa che impone un limite per garantire la sopravvivenza. Il pignoramento avviene quando i debiti appartengono al coniuge superstite oppure quello estinto. Nel secondo caso però si può evitare il pignoramento con la rinuncia all’eredità, che è uno strumento a cui gli eredi possono accedere in caso di debiti.
Tuttavia non si perde il diritto alla pensione di reversibilità. Per quanto riguarda l’eredità dei debiti, ci sono quelli che possono essere ereditari e altri no. Dunque tocca gli eredi a dover accettare se assumersi il rischio di pignoramento della pensione oppure alla rinuncia dell’eredità.
Per quanto riguarda il limite della pensione di reversibilità che può essere pignorato, bisogna rispettare le norme sul pignoramento da parte dei creditori. La pensione di reversibilità va considerata come le altre pensioni dirette, ovvero può essere aggredita dai creditori ma non al di là di un limite. Dopo l’approvazione del decreto legge numero 115 è stato alzato a 2 volte il valore dell’Assegno sociale.
Inoltre viene rivalutato in base al costo della vita, ciò significa che i creditori possono aggredire ad esempio soltanto 86,23 su una pensione di 1500 euro. Anche la valutazione del limite vitale della pensione va considerata se, ad esempio, è cumulata con la pensione di reversibilità. Poi va considerato anche il fatto che ci possono essere anche più creditori a pretendere la somma. In questo caso la percentuale pignorabile è del 40%.