Rientri di massa. Non dalle vacanze ma dai “paradisi fiscali”. Sempre più pensionati stanno tornando in Italia: scopriamo il motivo.
Come Odisseo tornò a Itaca, così tantissimi pensionati espatriati ora stanno tornando in Italia. Vediamo cosa è cambiato.
Negli anni scorsi abbiamo assistito non solo alla fuga “dei cervelli“- giovani laureati in cerca di opportunità all’estero- ma anche alla fuga dei pensionati. Se i giovani cercano paesi con stipendi più alti e maggiori possibilità di carriera, i pensionati cercano posti in cui a essere mite non sia solo il clima ma anche le tasse che in Italia sono tra le più alte in Europa.
Per anni i pensionati italiani hanno spostato la loro residenza in paesi come le Canarie o il Portogallo dove le tasse sono decisamente più basse. Negli ultimi tempi, però, il trend si è invertito e sempre più espatriati stanno rientrando in Italia.
I pensionati tornano in Italia: ecco perché
Ritorno dei pensionati in Italia. Il fenomeno sta crescendo. Fino a qualche anno fa gli over 65 miravano verso paesi con tasse agevolate sulle pensioni mentre ora rientrano in patria. Vediamo cosa sta succedendo.
Per prima cosa succede che alcuni paradisi fiscali hanno smesso di esserlo. L’esempio più lampante è il Portogallo che, da quest’anno, applica alle pensioni degli stranieri che si sono trasferiti la stessa tassazione dei pensionati autoctoni. Di conseguenza ha smesso di essere una meta attraente per godersi i propri soldi. In secondo luogo, in passato molti dopo la pensione sceglievano Paesi con un costo della vita più basso ma ormai i rincari si fanno sentire ovunque.
Non solo. Chi si trasferisce all’estero perde tutte le agevolazioni messe in campo dal Governo come la no tax area per i redditi annui fino a 8500 euro o la Social card. Inoltre per favorire i rientri sono state decise agevolazioni fiscali. Ad esempio un pensionato che dall’estero fa ritorno in un comune del Sud, per i prossimi 9 anni pagherà un’aliquota del 7%. Tutto questo fa sì che sempre meno persone scelgano di emigrare dopo la pensione.
Infatti, secondo l’ultimo rapporto di Itinerari previdenziali, nel 2022 i pensionati italiani residenti in uno Stato estero erano solo 274.544: ben 22.400 in meno rispetto al 2020. E questo numero sembra destinato a scendere ulteriormente. Ultimamente Albania e Romania stanno diventando paesi fortemente attrattivi per i pensionati in quanto non si pagano tasse sulle pensioni non essendo considerate fonti di reddito.
Ma si tratta di Paesi con una lingua completamente diversa dalla nostra e a 65 anni e oltre non è così facile rimettersi in gioco. Inoltre i servizi sanitari nazionali non sono paragonabili a quello italiano. Di conseguenza se in passato abbiamo assistito alla fuga in massa dei pensionati, d’ora in avanti assisteremo al ritorno in patria di massa.