Non pagare le tasse è il sogno di molti, anche se è ovviamente illegale. La prescrizione può però essere un aiuto.
Si sottolinea spesso come i guadagni che molti di noi percepiscono in Italia siano troppo bassi, anche se la necessità di lavorare impone a dover accettare. A volte tutto è conforme alle regole, anche secondo quanto previsto dai contratti nazionali di categoria, ma il costo della vita rende difificile riuscire ad andare avanti non senza difficoltà.
A questo si aggiungono poi le imposte varie che ognuno di noi deve sostenere, anche se sono certamente più pesanti per i liberi professionisti, che devono versarsi anche i contributi fiscali in autonomia. In una situazione come questa tanti non potrebbero che sognare di non pagare le tasse, anche se sanno bene come sia impossibile evitarlo, a meno di non andare incontro a conseguenze poco piacevoli.
Ognuno di noi vorrebbe ovviamente ridurre le spese che deve sostenere, così da evitare di ritrovarsi alla fine del mese con l’acqua alla gola. Pensare di non pagare le tasse non può essere certamente la soluzione, visto che poi ci si ritroverebbe a dover subire le conseguenze legate al mancato assolvimento dell’obbligo.
In realtà, una piccola possibilità c’è, anche quando si ricevono numerosi solleciti a regolarizzare la propria posizione. Tutto nasce dalla prescrizione, termine con cui si intende la possibilità di evitare il pagamento di un debito o d’altra parte perdere la possibilità di riscuoterlo.
Riuscire a calcolare la tempistica non è comunque così semplice, visto che possono esserci delle casistiche che portano all’interruzione dell’atto e alla necessità di ripartire con il conteggio. Si può fare un esempio concreto così da rendere la questione più chiara. Se non si è saldato l’importo previsto per una bolletta, la società fornitrice tiene conto dell’esistenza del debito a partire dal giorno dopo la data di scadenza indicata in fattura. Il ragionamento vale anche per chi deve effettuare un pagamento a rate, in quel caso si parte dalla scadenza dell’ultima.
Per quanto riguarda le fatture relative alle utenze domestiche (ma vale anche per le aziende), la prescrizione inizia a decorrere il giorno successivo e si conclude dopo 2 anni.
Parzialmente differente è invece la questione per quanto riguarda i reati. Qui si deve tenere presente il giorno in cui è stato commesso o il momento in cui è terminato, qualora si dovesse trattare di reati continuativi. In una situazione simile in genere la prescrizione non è mai inferiore a sei anni in caso di delitto e a quattro anni se si tratta di contravvenzione, anche se puniti con la sola pena pecuniaria.
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