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Pensioni, tagli dopo il cambio delle rivalutazioni: le categorie di lavoratori interessate

L’argomento più discusso del momento è il taglio sulle pensioni. Alcune categorie verranno pesantemente penalizzate a partire dal 2024.

I tagli sulle pensioni stabiliti dal Governo Meloni con l’ultima manovra di Bilancio stanno togliendo il sonno a migliaia di persone. Nel 2024 saranno tanti i pensionati che subiranno pesanti penalizzazioni.

Rivalutazione delle pensioni nel 2024
Rivalutazione delle pensioni più bassa nel 2024/ Lamiapartitaiva.it

Per rifinanziare le misure di pensione anticipata – in particolare Quota 103 che, comunque, diventerà Quota 104- il Governo Meloni ha dovuto applicare forti tagli sulle pensioni. In pratica, con la manovra di Bilancio 2024, non solo non sono state agevolate le uscite anticipate dal lavoro ma sono stati penalizzati anche coloro che in pensione ci sono già.

Del resto non si poteva fare altrimenti: il Governo, per l’intera manovra, aveva a disposizione solo 20 miliardi di euro. Fare delle scelte era inevitabile e, per il 2024, l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha scelto di tagliare sulle pensioni. Su alcune in modo particolare.

Come cambieranno le pensioni nel 2024

Il 2023 era iniziato nel migliore dei modi per i pensionati: rivalutazione degli assegni pensionistici all’8,1% più un’ulteriore rivalutazione per le pensioni minime. Il 2024 sarà molto meno fortunato ma, soprattutto, molto meno ricco.

Tagli sulle pensioni
Ecco chi saranno i pensionati più penalizzati/ Lamiapartitaiva.it

Tanto per cominciare la rivalutazione all’8,1% sarà solo un lontano ricordo. È già stato anticipato che il prossimo anno l’indicizzazione degli assegni potrà raggiungere al massimo il 5,6% ma potrebbe essere addirittura del 5,4%. Percentuale che, in ogni caso, verrà applicata al 100% solo alle pensioni fino a quattro volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps, cioè alle pensioni pari o inferiori a 2.626,90 euro lordi al mese.

Tutti gli altri assegni saranno rivalutati secondo percentuali inferiori. Nello specifico, nel 2024, la rivalutazione delle pensioni seguira questo schema:

  • rivalutazione al 100% per le pensioni fino a quattro volte l’importo del trattamento minimo;
  • rivalutazione dell’85%– e non del 90% come si era parlato in un primo tempo- per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte l’importo del trattamento minimo;
  • rivalutazione del 53% per le pensioni tra 5 e 6 volte il trattamento minimo;
  • rivalutazione del 47% per gli assegni compresi tra 6 e 8 volte l’importo del trattamento minimo;
  • rivalutazione del 37% per le pensioni comprese tra 8 e 10 volte il trattamento minimo dell’Inps;
  • rivalutazione del 22% per le pensioni che superano di 10 volte l’importo del trattamento minimo, cioè le pensioni superiori a 5254,00 euro lordi al mese.

Quest’ultima categoria di pensionati sarà fortemente penalizzata il prossimo  anno poiché la percentuale di rivalutazione si abbasserà dall’attuale 32% al 22% del 2024. C’è comunque da precisare che, in Italia, solo il 4,2% dei pensionati percepisce cifre così alte. Nel nostro Paese, purtroppo, la maggior parte delle persone in pensione rientra nella prima fascia, cioè quella più bassa: il 54,1% dei pensionati prende una pensione fino a quattro volte il trattamento minimo. Invece le persone che ricevono un assegno mensile compreso tra 4 e 5 volte il trattamento minimo rappresentano il 15,7% di tutti i pensionati in Italia.

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