Le preoccupazioni riguardo all’impatto dell’invecchiamento della popolazione sui sistemi pensionistici sono diffuse
Secondo il rapporto “Pensions at a Glance 2023”, giunto alla sua decima edizione e pubblicato alcune settimane fa, l’età di accesso alla pensione è in costante aumento, una tendenza che continuerà nei prossimi anni. Questo rapporto evidenzia i cambiamenti nelle politiche pensionistiche nei Paesi dell’area Ocse. Ecco perché bisogna preoccuparsi anche in Italia.Â
Da sempre, il tema delle pensioni è qualcosa che impatta il contesto politico, ma che si riverbera, evidentemente, anche su quello economico e sociale. L’incremento dell’età pensionabile è un elemento comune tra i vari Paesi, con molti di essi che stanno intervenendo per rendere più sostenibile il proprio sistema previdenziale. L’Italia è stata tra i primi Paesi a implementare questo cambiamento con la legge Fornero del 2011, seguita da altri come Francia e Svezia, che prevedono aumenti simili entro il 2030.
Pensioni: qualcosa di cui preoccuparsi
Le preoccupazioni riguardo all’impatto dell’invecchiamento della popolazione sui sistemi pensionistici sono diffuse. Attualmente, il 18% della popolazione dei Paesi Ocse ha più di 65 anni, ma si prevede che questa percentuale aumenterà al 27% entro il 2050. Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che attualmente non ci sono riforme pensionistiche sostenibili per il Paese.
La spesa per le pensioni è destinata ad aumentare considerevolmente, il che ha portato all’aumento dell’età pensionabile in Italia e in altri Paesi. Se nel 2011 gli uomini in Italia andavano in pensione a 65 anni e le donne a 60 (nel settore privato) o 61 anni (nel pubblico), oggi l’età pensionabile è aumentata a 67 anni per entrambi i sessi. Nonostante esistano misure di flessibilità che consentono di andare in pensione prima, è probabile che l’età pensionabile continuerà ad aumentare a causa dell’adeguamento automatico alle speranze di vita. Tra il 1970 e il 2021, l’aspettativa di vita dopo i 65 anni è aumentata di quasi 5 anni.
Il rapporto prevede un ulteriore aumento dell’età pensionabile per 23 Paesi dell’area Ocse, portando l’età media di pensionamento a 66 anni e 3 mesi per gli uomini e 65 anni e 8 mesi per le donne. Tuttavia, l‘Italia è sopra questa media, con un’età pensionabile stimata di 71 anni per coloro che iniziano oggi la propria carriera.
Altri Paesi come la Turchia, la Danimarca, l’Estonia, la Finlandia, la Grecia, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Slovacchia e la Svezia prevedono aumenti simili, con incrementi dell’età pensionabile compresi tra 2,5 e 6 anni nei prossimi 50 anni.