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Pensioni, continua la disparità di sessi: le donne prenderanno molto meno degli uomini, ecco in che misura

La donne in Italia rappresentano la maggioranza dei pensionati ma percepiscono pensioni molto più basse rispetto agli uomini.

La disparità tra uomini e donne in Italia si ripercuote non solo sugli stipendi ma anche sulle pensioni. Vediamo insieme quanto prendono in meno le donne rispetto agli uomini.

Differenze delle pensioni tra uomo e donna
Le donne hanno pensioni più basse degli uomini/ Lamiapartitaiva.it

Le donne in Italia vivono, in media, più a lungo degli uomini. Ad oggi rappresentano il 52% dei percettori di pensioni statali. Eppure le pensioni delle donne sono di gran lunga più basse rispetto alle pensioni degli uomini. Questa disparità è da collegarsi direttamente alla disparità salariale. Solitamente nel nostro Paese le donne guadagnano meno degli uomini e stipendi più bassi danno come esito pensioni più basse.

Non solo: molto spesso le donne hanno carriere più discontinue dovute alla nascita dei figli e questo porta ad avere meno anni di contributi. Andando avanti la situazione non sembra destinata a migliorare. Anzi: dal 2024 le donne potrebbero essere ulteriormente penalizzate a causa delle modifiche stabilite dal Governo con la nuova manovra finanziaria.

Pensioni: ecco la disparità tra uomini e donne

In Italia, a volte, la parità di genere esiste solo sulla carta. Le donne, a parità di competenze, continuano a guadagnare meno e a ricevere pensioni più basse. Vediamo quanto è ampia la forbice che separa gli assegni previdenziali degli uomini da quelli delle donne.

Donne e pensioni nel 2024
Ecco quanto prendono in meno le donne/ Lamiapartitaiva.it

In Italia le donne rappresentano il 52% di tutti i pensionati ma le loro pensioni sono più basse del 27% di quelle degli uomini. Quasi un terzo in meno dunque. In tale scenario parlare di uguaglianza e di parità di genere pare veramente assurdo: la parità parte anche dall’avere uguale trattamento economico.

Ma non è finita perché sul fronte previdenziale le donne, a partire dal prossimo anno, saranno penalizzate ancora di più. Accedere alla pensione anticipata con Opzione donna sarà più complicato. Gli anni di contributi richiesti saranno sempre 35 mentre l’età anagrafica salirà da 60 anni a 61. Resta confermato, però, lo sconto di un anno per le donne con un figlio e lo sconto di due anni per le donne con due o più figli.

Da gennaio 2024 Quota 103 non esisterà più: al suo posto subentrerà Quota 104. Questa misura consentirà di uscire dal lavoro sempre con 41 anni di contributi ma a 63 anni anziché a 62. Inoltre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha già anticipato che saranno messe in atto le penalizzazioni per chi deciderà di andare in pensione prima di aver compiuto 67 anni.

Penalizzazioni anche per i lavoratori e le lavoratrici contributivi puri, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1996. Ad oggi costoro possono andare in pensione a 64 anni e con 20 anni di contributi se hanno maturato un assegno previdenziale pari almeno a 2,8 volte l’importo dell’Assegno sociale. Dal 2024 l’importo della pensione dovrà corrispondere almeno a 3,3 volte l’importo dell’Assegno sociale.

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