Maggio può essere considerato un mese positivo per chi percepisce le pensioni, ecco perché e quali sono i vantaggi per alcuni utenti.
Essere informati su eventuali modifiche agli importi inseriti nelle pensioni non può che essere inportante, fortunatamente i canali attraverso cui farlo non mancano. C’è chi preferisce agire in modo “tradizionale” e punta su quotidiani e Tg, ma anche chi è abituato a essere online costantemente, per questo riesce a recepire facilmente gli ultimi aggiornamenti attraverso il web.
Maggio è iniziato solo da pochi giorni, per questo chi ha già ricevuto l’importo potrebbe avere notato una leggera differenza, fortunatamente in positivo. Si tratta di una situazione che dovrebbero verificare innazitutto gli utenti che hanno scelto l’accredito in banca, dove la cifra è stata versata il 2, primo giorno bancabile del mese (il 1° maggio, come tutti sappiamo, è festivo).
Pensioni: maggio è un mese positivo
Non è detto che l’importo per le pensioni resti sempre lo stesso, a volte possono esserci delle rivalutazioni legate ad alcune decisioni del governo che possono incidere in modo positivo o negativo. In questo mese di maggio appena iniziato potranno essere in tanti a notare un leggero rialzo, cosa che non potrà che fare piacere a molti, in virtù di quanto sia elevato il costo della vita in Italia.
Nella maggior parte dei casi si tende a verificare solo quando l’importo arriva sul conto corrente, raramente si consulta il cedolino, che può essere scaricato sul sito dell’INPS. È bene però soprattutto in questo mese verificare alcuni dettagli, così da capire se si possa rientrare tra quelli che potranno notare un aumento.
Si deve innanzitutto verificare se sia presente la voce “Arretrati”. Si tratta di un dettaglio davvero rilevante, chi dovesse notarla e ha un reddito superiore a 28mila euro potrebbe notare una differenza pari addirittura a + 100 euro. Non ci saranno invece differenze rispetto al passato per chi ha un reddito che non supera i 15 mila euro.
Questo si verifica in seguito a un ricalcolo effettuato a fine 2023, relativo alle ritenute fiscali applicate nel corso dell’anno precedente, sulla base di tutte le prestazioni erogate dall’INPS. Qualora invece le trattenute fiscali mensili applicate alle pensioni nell’anno passato, si può stare tranquilli, l’ente ha infatti recuperato quanto dovuto a gennaio e febbraio. Solo se la detrazione non dovesse essere stata sufficiente, ci saranno ulteriori trattenute, ovviamente fino a che il debito non sarà del tutto saldato.
Non sono invece previste trattenute fiscali per quanto riguarda l’invalidità civile, le pensioni e gli assegni sociali.