Il 2024 potrebbe essere un anno d’oro per le pensioni, grazie agli incrementi della rivalutazione. Quanto percepiranno in più i contribuenti?
Dal 1° gennaio 2024, le pensioni sono aumentate del 5,4%, per effetto dell’adeguamento al tasso di inflazione.
In pratica, è stata applicata la cd. perequazione automatica, ossia il meccanismo tramite il quale viene annualmente rivalutato l’ammontare delle pensioni al costo della vita. Tale percentuale, tuttavia, è solo provvisoria; quella definitiva, infatti, verrà applicata nei prossimi mesi. In tal caso, si procederà al conguaglio delle somme restanti, entro l’inizio del prossimo anno.
L’ISTAT ha comunicato che il tasso di inflazione definitivo è del 5,7% e, dunque, bisognerà recuperare lo 0,3%, derivante dalla differenza dei due valori del tasso di inflazione. Ma in che modo cambieranno gli assegni pensionistici e quali saranno i nuovi importi delle prestazioni? Scopriamolo.
Rivalutazione pensioni: quanto riceveranno i beneficiari nel corso dell’anno?
Gli incrementi delle pensioni non riguarderanno tutti i contribuenti allo stesso modo. La rivalutazione piena spetta solo per gli assegni fino a 4 volte il trattamento minimo. Superato tale limite, l’aumento si riduce a seconda dell’appartenenza ai vari scaglioni di reddito. In particolare:
- le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo saranno rivalutate al 100%;
- le pensioni tra 4 e 5 volte il trattamento minimo saranno rivalutate all’85%;
- le pensioni da 5 a 6 volte il trattamento minimo saranno rivalutate al 53%;
- le pensioni da 6 a 8 volte il trattamento minimo saranno rivalutate al 47%;
- le pensioni da 8 a 10 volte il trattamento minimo saranno rivalutate al 37%;
- le pensioni oltre 10 volte il trattamento minimo saranno rivalutate al 22%.
I pensionati maggiormente penalizzati saranno coloro che appartengono agli ultimi due scaglioni, per i quali la rivalutazione subirà una notevole riduzione rispetto allo scorso anno, di circa il 32%. Saranno, al contrario, avvantaggiati i percettori di pensioni minime, per le quali ci sarà un bonus aggiuntivo del 2,7%. Tali contribuenti, infatti, riceveranno da gennaio una prestazione corrispondente a circa 614 euro al mese.
Per capire il meccanismo che abbiamo appena illustrato, è utile fare un esempio. Una pensione di 1.500 euro al mese verrebbe incrementata di 4,5 euro. Sembra una cifra irrisoria, ma tale importo si aggiunge agli ulteriori 81 euro già riconosciuti da gennaio 2024. Di norma, la differenza tra i tassi di rivalutazione è pagata nel mese di gennaio dell’anno successivo, tramite conguaglio e accredito degli arretrati.
Il Governo, tuttavia, potrebbe anche agire più velocemente e riconoscere prima l’adeguamento al costo della vita. In ogni caso, bisognerà attendere che il Ministero dell’Economia e delle Finanze accerti il tasso di inflazione definitivo perché prima di allora non potrà essere adottata alcuna misura.