Il quadro non florido delle pensioni e le difficoltà future, fanno convergere tutti i cittadini verso quelle di tipo integrativo.
Fino a qualche anno pochi erano a conoscenza di sistemi che andassero ad implementare la pensione di vecchiaia ma oggi questi sembrano essere uno dei pilastri essenziali per il futuro. Se, come si evince anche dall’ultima revisione del sistema pensionistico, la questione è sempre calda e altrettanto difficile, è chiaro che per i cittadini oggi intervenire è un obbligo.
Se infatti per il 2024 lo Stato è stato costretto a tagliare o rendere meno agevoli le possibilità di pensionamento anticipato, è piuttosto ovvia la direzione in cui ci stiamo muovendo e quello che ci sarà da aspettarsi per tutti nei prossimi anni.
Pensioni, perché tutti sottoscrivono quelle integrative: pro e contro
Le pensioni integrative nascono, come si evince dal nome, con l’obiettivo di integrare quelle di vecchiaia. Per questo motivo sono un enorme beneficio, poiché ognuno può scegliere come schedularle e che tipo di fondo andare a costruire per il suo futuro, ma hanno un enorme limite: tali fondi non possono essere riscattati se non quando l’utente di fatto va in pensione.
Pur essendo quindi un beneficio veramente importante per maggiorare il fondo pensione del futuro, sono un investimento a scatola chiusa. Nella maggior parte dei casi, senza abbinare una pensione legata anche all’assicurazione sulla vita, il cittadino potrà ottenere i fondi solo al raggiungimento dell’età pensionabile, oggi fissata a 67 anni.
Questi elementi sono fondamentali perché una persona oggi molto giovane dovrebbe forse valutare altre vie e non adottare l’integrazione, cosa che invece è una miniera d’oro per coloro che hanno superato i cinquanta. Ci sono infatti condizioni diverse che è utile valutare. Non tutte le situazioni sono le medesime e vincolarsi in definitiva ad un importo, seppur interessante, fruibile solo a quella età è comunque un limite da considerare.
Ovviamente queste hanno importi limitati e questo agevola di molto la condizione, bastano anche 50 euro mensili per costruire un tesoretto per il pensionamento ed è questo che spinge molti a guardare in questa direzione. Altro fattore interessante è la possibilità di dedurre questa spesa ai fini Irpef quando si presenta la dichiarazione dei redditi annuale. In questo modo, laddove il cittadino risulti a credito, può anche ottenere un importo direttamente sul conto, o comunque andare a ridurre la tassazione Irpef da versare.
La pensione integrativa quindi conviene ma ci sono margini da considerare in base all’età , condizione economica, tipologia di versamento mensile che si vuole fare. È importante, per tutti, avere un quadro pensionistico più sulla linea europea e meno sulla base italiana. Negli altri Stati infatti si lavora molto al concetto di costruzione del futuro svincolandolo unicamente dalla pensione stessa e fondando su: quote che vengono messe da parte nel tempo, sfruttando fondi di risparmio, investimenti mobiliari e pensioni integrative.