Non tutti lo sanno, ma è disponibile una pensione sociale per le casalinghe, a condizione di avere alcuni requisiti ben precisi.
Si sente spesso parlare della possibilità di dare uno stipendio alle casalinghe (era una proposta lanciata in più occasioni da Silvio Berlusconi), sottolineando che quanto loro fanno tra le mura domestiche sia impegnativo, tra gestione della casa e dei figli, assimilabile a un lavoro. Chi lavora da anni è però spesso stato contrario a questa misura, soprattutto perché la ritiene ingiusta, visto che chi ha un impiego una volta terminato l’orario di lavoro si deve occupare poi delle stesse cose.
In realtà, al di là di questa idea, forse pochi sanno come sia possiibile per loro ottenere una pensione sociale, cosa che non può che essere provvidenziale quando non si è più giovanissime. Questo può permettere così di avere un piccolo guadagno, provvidenziale specialmente per chi ha scelto di badare alla famiglia magari perché non aveva altre situazioni (usare un eventuale stipendio per una baby sitter avrebbe reso tutto inutile).
Chi ha un lavoro dipendente sa bene come sia compito dell’azienda versare i contributi per il lavoratore, così da poter maturare poi la pensione. Ma cosa devono fare le casalinghe che non hanno evidentemente alcun datore di lavoro?
Una delle opzioni a disposizione è data dall’accesso al Fondo Casalinghe, messo a disposizione dall’INPS per consentire a chi non è né dipendente né lavoratore autonomo di versare i contributi necessari a ottenere una pensione in età avanzata. Per uufruire di questa agevolazione dimostrare all’Inps di non avere né un’attività in proprio né un contratto di lavoro dipendente di alcun tipo e presentare domanda sul portale dell’istituto. Sul sito si troverà così un elenco della documentazione necessaria per provare la propria situazione, se corretta l’istanza verrà accettata senza particolari problemi.
Le casalinghe riceveranno così i bollettini appositi per versare i contributi. Niente paura, non è previsto alcuna cifra fissa, il minimo è pari a 26 euro al mese. Una volta arrivati a 35 anni, si arriverà a percepire 1.000 euro al mese. Attenzione, se si deciderà non utilizzare quei contributi andranno persi.
Niente paura, c’è una pensione sociale per casalinghe anche se non si decidono di versare i contributi, magari perchè si ritiene che quella cifra mensile, per quanto bassa, sia onerosa. In questo caso si potranno percepire 534 euro al mese per 13 mensilità totali., una cifra quindi più bassa rispetto all’altra opzione, ma pensata per chi ha un reddito zero. Qualora si avesse invece un reddito, che non deve però superare la soglia minima, si riceveranno 435 euro. A usufruire della misura riotta possono essere anche le donne coniugate con un reddito inferiore a una soglia minima che viene aggiornata ogni anno.
E’ però necessario essere in possesso di alcuni requisiti ben precisi affinché la propria istanza possa essere accettata:
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