L’NPS ha fornito la guida per il cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo. Quali sono le regole da rispettare?
Il nostro ordinamento previdenziale prevede il divieto di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo.
Per questo motivo, tramite il Messaggio n. 4043 del 15 novembre 2023, l’INPS ha chiarito quali sono gli adempimenti che spettano ai pensionati. Nel dettaglio, chi percepisce un assegno pensionistico con decorrenza entro l’anno 2022, deve presentare, entro il 30 novembre 2023, una Dichiarazione relativa ai redditi da lavoro autonomo percepiti nel 2022.
Tale onere, tuttavia, non spetta a tutti i pensionati. Sono, infatti, esonerati i:
Gli interessati possono inviare la Dichiarazione relativa al cumulo dei redditi da pensione e da lavoro autonomo in modalità telematica, accedendo con le proprie credenziali digitali alla sezione “MyInps” del sito web dell’Istituto di Previdenza.
Basta cliccare sul servizio online RED Semplificato, inserendo la voce “Dichiarazione Reddituale – RED Semplificato” nel motore di ricerca.
In alternativa, la Dichiarazione può essere effettuata attraverso Contact Center Multicanale, disponibile al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) o allo 06.164.164 (a pagamento in base al piano tariffario del proprio operatore, da rete mobile). Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14.
Tutti i pensionati che hanno l’obbligo di presentare la Dichiarazione reddituale e che lavorano nel corso del 2023 devono comunicare anche i redditi che prevedono di accumulare nell’anno in corso. Tale documento prende il nome di Dichiarazione a preventivo.
I redditi percepiti dal pensionato vanno elencati per tipologia, seguendo l’indicazione dei periodi di lavoro con i relativi importi. Per ciascuna tipologia di reddito, i periodi devono essere inseriti in ordine cronologico, evitando le sovrapposizioni.
I redditi da lavoro autonomo percepiti nel 2022 devono essere comunicati, come abbiamo già anticipato, entro il prossimo 30 novembre.
In caso di omissione, agli interessati verranno irrogate delle sanzioni. In particolare, dovranno pagare all’INPS una somma di denaro pari all’intero ammontare annuo della pensione erogata nel periodo a cui si riferisce la Dichiarazione che non è stata inoltrata.
Questo importo verrà sottratto dall’INPS direttamente dalla quota di pensione del contribuente trasgressore.
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