Cambiano i requisiti per andare in pensione, massima attenzione o si rischia grosso. Vediamo insieme cosa bisogna fare.
Massima attenzione se siete prossimi alla pensione: sono cambiati i requisiti. In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.
Sulle pensioni non si può mai dire l’ultima parola. Non solo cambia tutto di anno in anno ma, addirittura, può cambiare tutto all’improvviso. Fino a pochi mesi fa era quasi certa l’estensione a tutte le categorie di Quota 41. Dopo la presentazione della Nadef – la nota di aggiornamento al documento di economia e Finanza – si è stabilito di lasciare Quota 41 nel cassetto ancora per un po’ per mancanza di adeguate risorse economiche.
Niente ritorno a Quota 96 e si sta ancora discutendo se introdurre o no una pensione part time come in Svezia e in Norvegia. I punti interrogativi sono ancora tanti come tanti sono i nodi che il Governo di Giorgia Meloni è chiamato a sciogliere. L’unica certezza è che nel 2024 non vedrà la luce una riforma strutturale delle pensioni. Nel frattempo sono stati modificati alcuni requisiti d’accesso: massima attenzione o si rischia di perdere tutto.
Pensione: ecco cosa è cambiato
Nuovi requisiti per accedere alla pensione. Il Governo Meloni sta ancora decidendo il da farsi: quali misure rifinanziare per l’anno prossimo e quali tagliare fuori. Nel frattempo, tuttavia, sono già state introdotte alcune novità importanti a cui prestare attenzione.
Le novità più salienti riguardano Ape sociale, misura di prepensionamento introdotta nel 2017 ma mai diventata strutturale. Ad oggi per accedere alla pensione anticipata con Ape sociale è necessario avere almeno 63 anni di età e un requisito contributivo minimo che può andare da 30 anni fino a 36 anni.Â
Il Governo di Giorgia Meloni ha deciso di riconfermare Ape sociale anche per il 2024 ma con un novità importante: il requisito contributivo diventa per tutti di 36 anni ad eccezione delle donne alle quali basteranno 35 anni di contributi in quanto con ogni probabilità non verrà riconfermata Opzione donna. Restano invariate le categorie a cui questa misura si rivolge. Possono beneficiare di Ape sociale solo le seguenti categorie:
- disabili con invalidità pari o superiore al 74%;
- caregiver da almeno 6 mesi;
- addetti a mansioni usuranti da almeno 7 anni negli ultimi 10;
- disoccupati.
Questi ultimi non dovranno più attendere tre mesi dalla fine delle indennità per disoccupazione ma potranno chiedere subito di accedere alla pensione anticipata con Ape sociale. Le domande sul portale dell’Inps possono essere inoltrate fino al 15 marzo. Chi raggiunge i requisiti in seguito può presentare domanda entro il 30 novembre.
Si ricorda che Ape sociale è incompatibile con qualunque altra indennità , eccezione fatta per il Reddito di cittadinanza. Questa misura non è soggetta a rivalutazione annua e non prevede né la tredicesima né la quattordicesima. Inoltre con Ape sociale l’assegno mensile non può mai superare i 1500 euro.Â