Chi ha i requisiti per ottenere la pensione anticipata non deve perdere tempo nel fare la domanda se non vuole brutte sorprese.
Sapere di avere i requisiti per ottenere la pensione anticipata non può che essere provvidenziale, ben sapendo come si sia alzata l’età per raggiungere questo traguardo importante. In alcuni casi, infatti, si arriva talmente stremati dopo anni di lavoro da essere disposti a terminare qualche anno prima la propria carriera lavorativa, poco importa se questo comporterà una riduzione all’assegno mensile che si andrà a a percepire.
Questo diritto viene concesso a chi fa un impiego che viene ritenuto usurante, a condizione di avere 35 anni di anzianità contributiva e un’età anagrafica di 61 anni e 7 mesi se lavoratori dipendenti, o 62 anni e 7 mesi se lavoratori autonomi. Non c’è però molto tempo per sfruttare questa agevolazione, è bene saperlo.
Nella Legge di Bilancio 2024 è stata inserita una proroga alla “pensione anticipata flessibile”, la cosiddetta Quota 103, che richiede due requisiti minimi per averne diritto: un’anzianità contributiva di 41 anni e un’età anagrafica di almeno 62 anni. A seconda del tipo di lavoro svolto ci sono però regole differenti da seguire per usufruire di questa agevolazione.
In questa categoria rientrano:
Chi effettua un lavoro definito usurante e maturerà i requisiti richiesti nel 2025 può già muoversi sin da ora per farne domanda, o meglio potrà farlo solo entro il 1° maggio 2024, così che l’INPS possa avere ll tempo per valutare ogni situazione contributiva.
A poterlo fare sono le persone che entro il 2025, avranno maturato 35 anni di contributi versati e Quota 97,6 (un’età minima di 61 anni e 7 mesi più 35 anni di contributi) per lavoratori dipendenti o Quota 98,6 (un’età minima di 62 anni e 7 mesi più 35 anni di contributi) per i lavoratori autonomi. A loro si aggiungono le persone che hanno fatto un’attività usurante per almeno sette anni negli ultimi dieci di lavoro o per almeno metà della vita lavorativa.
A questo scopo è disponibile un modulo ad hoc, denominato “AP45” , che può essere inviato per via telematica all’area riservata Inps utilizzando lo Spid, la Carta d’Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). In alternativa, è possibile farlo attraverso i patronati sparsi sul territorio, che sono in grado anche di risolvere ogni dubbio a riguardo.
Essere rispettosi della tempistica prevista è fondamentale se non si vuole andare incontro in ritardi nell’accredito del primo assegno pensionistico. Questo è il quadro da tenere presente in merito ai ritardi e alla decorrenza della pensione:
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