In alcuni casi pensione anticipata e redditi sono perfettamente cumulabili. Vediamo quando è possibile avere un doppio reddito.
Sei andato in pensione prima ma l’assegno non ti basta? Nessun problema: in alcuni casi puoi tranquillamente tornare a lavorare per arrotondare.
La pensione anticipata è il sogno della maggior parte degli italiani. Nel nostro Paese, infatti, l’età pensionabile è stata portata a 67 anni dall’ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero. Un’età pensionabile spostata così in avanti sicuramente non piace ai lavoratori ma non piace nemmeno ai sindacati in quanto non favorisce il ricambio generazionale nel mondo del lavoro.
Le misure di prepensionamento in Italia non mancano anche se tutte chiedono di aver maturato molti anni di contributi. Non solo: molte volte chi riesce ad accedere alla pensione con qualche anno di anticipo, si trova poi a dover tirare avanti con un assegno mensile risicato e del tutto insufficiente a far fronte al carovita attuale. Per fortuna una bella notizia: in alcuni casi si può tornare s lavorare.
Pensione anticipata: ecco quando puoi tornare a lavorare
Sembra incredibile che, dopo aver raggiunto il tanto agognato traguardo della pensione, una persona voglia tornare a lavorare. In realtà più che una scelta si tratta di una necessità per arrivare alla fine del mese. Vediamo quando reddito da pensione e reddito da lavoro sono cumulabili.
Se sei andato in pensione fruendo della pensione anticipata ordinaria, non c’è nessun problema: puoi tornare a lavorare sia come dipendente che in forma autonoma. Stesso discorso per chi ha scelto la pensione anticipata contributiva ed è andato in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi: anche in questo caso nulla vieta di tornare a lavorare.
Diverso è il discorso per chi è andato prima in pensione con Ape sociale o con Quota 103, Quota 102, Quota 100. Queste misure non consentono di tornare a lavorare né come dipendenti né come liberi professionisti. Infatti non si tratta di vere e proprie pensioni ma, piuttosto, di “assegni ponte” che accompagnano un lavoratore fino all’età pensionabile quando poi avrà diritto alla sua pensione di vecchiaia ordinaria.
Pertanto se hai optato per una delle misure di prepensionamento sopra menzionate, non potrai tornare a lavorare. Unica eccezione è data dal lavoro autonomo occasionale fino ad un massimo di 5000 euro lordi all’anno. Non molti ma, tuttavia, pur sempre un modo per arrotondare un po’ l’assegno mensile. Se l’Inps scopre che stai lavorando, non solo ti verrà sospesa la pensione ma dovrai anche restituire tutto quello che hai percepito fino a quel momento.
Ricordiamo che con Ape sociale, l’assegno previdenziale non può mai superare 1500 euro al mese e non è soggetto a rivalutazione annua. Inoltre non prevede né la tredicesima né la quattordicesima. Con Quota 103, invece, da quest’anno l’assegno previdenziale viene interamente ricalcolato con il sistema contributivo e, in ogni caso, non può mai superare di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.