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Patologie tiroide 2024: arriva l’invalidità civile, percentuali e specifiche

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Valentina Giungati

Alcune patologie a carico della tiroide sono riconosciute per l’invalidità civile e quindi consentono di avere agevolazioni economiche. 

Patologie importanti a carico della tiroide possono essere ipertiroidismo  o ipotiroidismo quando si presenta un deficit nella produzione ormonale che può determinare la comparsa anche di condizioni patologiche severe.

Patologie tiroide, quando scatta l’invalidità civile (lamiapartitaiva.it)

Tuttavia anche se nel tempo si è spesso parlato di un bonus tiroide questo non esiste, risulta possibile però procedere alla richiesta di invalidità laddove queste malattie possono in qualche modo gravare sulla salute in modo veramente determinante. E in alcuni casi si può richiedere l’invalidità civile. Scopriamo tutti i dettagli.

Patologie tiroide e invalidità civile: come funziona

Solo alcune patologie e condizioni gravi sono prese in considerazione ai fini della richiesta di invalidità civile. Ovviamente è doveroso per tutti coloro che ne abbiano diritto avviare l’iter, consultando prima il medico curante. Sarà questo a stabilire se ci sono o meno gli estremi per procedere. A seguito del via libera si procede poi con l’ASL territoriale di riferimento e con tutte le visite del caso.

Come si ottiene l’invalidità civile (lamiapartitaiva.it)

Un beneficio di questo tipo è utile per poter attivare la pensione di inabilità al lavoro, laddove ci sia un’invalidità totale tra i 18 e i 65 anni di età, la ricezione di un assegno di invalidità pensato per coloro che hanno un’invalidità riconosciuta superiore al 74% con limiti di reddito, l’accompagnamento che invece è aggiuntivo rispetto all’invalidità al 100% per coloro che sono in gravi situazioni, l’indennità mensile di frequenza a sostegno delle famiglie e dei minori.

Le percentuali vengono riconosciute a fronte di specifiche patologie, quindi per ognuna si conteggia un punteggio specifico. Il carcinoma tiroideo ad esempio comporta un’invalidità massima al 30%, uno di secondo II fino al 50%, se insorto dopo i 45 anni e in stadio avanzato fino al 90%, l’ipotiroidismo invece fino al 15%. Quindi ci sono casistiche varie, questi sono solo alcuni degli elementi considerati ma è una questione molto complessa che viene trattata da soggetto a soggetto perché i medici devono comprendere in che modo effettivamente quella data patologia inficia sulla vita stessa della persona.

Il riconoscimento maggiore viene dato chiaramente quando ci sono ripercussioni anche sui sistemi come l’apparato cardiocircolatorio, respiratorio, digerente, urinario. Si può anche attivare un riconoscimento inferiore al 74% relativamente all’invalidità. In quel caso specifico quindi quello che accade è che si ottiene comunque un pacchetto di benefici come sgravi economici sull’acquisto di medicinali e visite ma non si accede invece al piano propriamente economico quindi non si ha diritto a ricevere l’assegno mensile, riservato appunto a chi si trova in condizioni piuttosto gravi.

Valentina Giungati

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